Wi-Fi italiano: Lombardia leader con pochi hotspot

L'indagine di Enter conferma che in Italia gli hostpot Wi-Fi sono pochi: la Lombardia con poco più di 1300 è in testa alla classifica. Il Meridione arranca. La speranza che la nuova normativa stimoli il settore.

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a cura di Dario D'Elia

La Lombardia è la "regina sdentata" del Wi-Fi Italiano: detiene il maggior numero di hotspot, ma sono solo poco più di 1300. L'ultima indagine condotta dallo specialista in telecomunicazioni Enter conferma l'arretratezza del nostro paese sul fronte wireless. 

"L'analisi della diffusione di wireless pubblico fotografa un Paese fortemente penalizzato dal gap infrastrutturale", ha dichiarato Nicola Sciumè, amministratore delegato di Enter. "Molte regioni a vocazione turistica non hanno ancora colto le potenzialità di una connessione diffusa, mentre le aree con più hotspot pubblici sono ancora lontane dai numeri fatti registrare all'estero. In questo scenario emergono due elementi di riflessione: da un lato lo sforzo del Governo per dare concretezza all'operazione Banda larga, dall'altro l'interesse crescente delle Pubbliche amministrazioni per la diffusione di bolle Wi-fi in cui abilitare la navigazione libera".

Lombardia, leader nel Wi-Fi italiano

Ecco quindi una concentrazione di hotspot in Lombardia (26%), Lazio (13,1%), Emilia-Romagna (10,1%), Toscana (8,6%) e Veneto (7,1%). "Dal confronto con il resto del mondo, l'Italia si piazza al quattordicesimo posto, con duemila punti di accesso in meno della Turchia (10° posto) e 1.300 di Taiwan (11° posto). Così pure sono lontanissimi i vertici della graduatoria mondiale dominata dal Regno Unito con quasi 113 mila punti di acceso Wi-Fi a Internet", sottolinea La Stampa.

"L'apertura di credito arrivata dal Governo, frutto anche della pressione che gli utenti di Internet hanno saputo attivare, può dare nuovo impulso alla diffusione di hotspot pubblici ma ripropone con maggior forza il tema della net neutrality e della capacità di produrre contenuti pertinenti a questo canale", ha aggiunto l'AD. "Gli operatori TLC hanno certamente la responsabilità dell'innovazione ma la chiave di volta tecnologica risiede nella capacità di integrare i servizi della PA con la sete di interazione degli utenti: sanità, mobilità ed educazione sono i campi in cui l'Italia si gioca la possibilità di fare uno scatto in avanti rispetto ai concorrenti europei".

A livello di rapporto tra numero di hotspot e abitanti svetta il Trentino Alto Adige (1 ogni 6.387), seguito da Lombardia (1/7.399 residenti), Lazio (1/8.480 abitanti) e Emilia-Romagna (1 /8.486 abitanti). In Meridione la situazione è tragica: in Basilicata e Molise si arriva rispettivamente a 1 hotspot ogni 49 mila abitanti e 1 ogni quasi 46 mila residenti. Solo la Sicilia sembra distinguersi positivamente, ma non va oltre 1 hotspot ogni 17.883 residenti.

La speranza è che con l'abolizione degli obblighi della Legge Pisanu il Wi-Fi possa finalmente mettere le ali.