Wikileaks reagisce, vita eterna con 300 mirror site

Julian Assange rischia in Terra l'estradizione in Svezia o Stati Uniti, ma WikiLeaks su Internet continua la sua battaglia. Non solo sono stati inaugurati 300 mirror site ma Operation: Payback ha colpito anche Visa.

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a cura di Dario D'Elia

Mentre Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, rischia l'estradizione dal Regno Unito continua la guerriglia online attuata dai suoi sostenitori. Il terrorista dell'Informazione più pericoloso del globo non sarà rilasciato su cauzione (Assange si consegna, gli hacker incendiano il Web), e solo il 14 dicembre si potrà sapere quale sarà il suo destino. In Svezia potrebbe subire un processo per stupro e molestie sessuale; negli Stati Uniti invece si parla di attentato alla sicurezza nazionale e reato di spionaggio.

WikiLeaks

Inoltre, giusto per alimentare ulteriormente l'incendio mediatico, Operation: Payback ha azzoppato anche Visa con attacchi DDOS (Distributed Denial of Service). Come Mastercard l'altro giorno, è stata punita per aver cancellato il contratto di servizio con WikiLeaks.

"Posso usare una carta Visa o Mastercard per il pagamento di pornografia e per supportare i fanatici anti-aborto per supportare i bigotti omofobici della Proposition 8 e il Klu Klux Klan. Ma non posso usarle per supportare Wikileaks, la trasparenza, il Primo Emendamento e la vera riforma di governo", ha commentato sul suo blog il noto giornalista statunitense Jeff Jarvis.

Il colpo di scena però si è materializzato nelle ultime ore su Twitter: Assange ha confermato l'inaugurazione di più di 300 mirror site di Wikileaks - in pratica il sito è replicato su 300 indirizzi diversi. Sarà difficile togliere la spina.