WikiLeaks, sedicenne arrestato per attacchi DDoS

Primo arresto per gli attacchi DDoS a favore di WikiLeaks: si tratta di un sedicenne olandese. Intanto mentre Assange attende di sapere sull'estradizione, negli Stati Uniti si allestisce un gran giurì per fare chiarezza sul caso.

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a cura di Dario D'Elia

Un sedicenne olandese è stato arrestato per aver partecipato agli attacchi DDoS coordinati da Anonymous contro gli oppositori di WikiLeaks. Gli attacchi a Visa, Matercard e PayPal com'è risaputo sono stati effettuati per punire e dare visibilità alla vicenda. I sostenitori della libertà di informazione (costi quel che costi), hanno creato ormai una sorta di movimento internazionale di spirito hacker che sta giocando ogni carta digitale conosciuta.

Assange

Il programmatore olandese sembrerebbe aver partecipato a più azioni, anche se i dettagli delle sue imputazioni non sono ancora noti. È credibile che abbia contribuito a Operation Payback, l'iniziativa che da quest'estate sta tenendo sotto scacco istituzioni anti-pirateria e società private statunitensi.

L'arresto del patron di WikiLeaks, Julian Assange, com'era previsto ha ulteriormente incendiato la questione. Non solo le accuse nei suoi confronti perdono giorno dopo giorno consistenza - a dimostrazione che forse un po' di complotto alle sue spalle c'è stato - ma la comunità online antagonista sta iniziando a cambiare strategia. Il "mirroring" del sito ad esempio è una delle ultime idee ad aver fatto breccia: come spiega Pino Bruno in un suo ultimo post, ha convinto anche il quotidiano francese Libération.

Per quanto riguarda le due accusatrici per molestie, almeno uno avrebbe deciso si ritrattare svelando qualche retroscena. In ogni caso domani il giudice inglese che si sta occupando della questione si esprimerà sull'eventuale estradizione in Svezia. Contemporaneamente pare che negli Stati Uniti si stia allestendo un vero e proprio gran giurì per il caso Assange. L'obiettivo della Procura statunitense è di riuscire a dimostrare il reato di spionaggio.