Wikileaks sotto cyber-attacco: l'ha fatta grossa

WikiLeaks nelle ultime 36 ore è oggetto di un attacco denial of service. L'azione potrebbe essere stata provocata dalla divulgazione dei primi cablogrammi privi di revisione, quindi potenzialmente pericolosi per le fonti e le persone coinvolte.

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a cura di Dario D'Elia

Da quasi due giorni WikiLeaks sta subendo un attacco informatico DoS (denial of service) che ha reso impossibile l'accesso al suo dominio principale. 36 ore di sofferenza che "stranamente" coincidono con la divulgazione dei primi cablogrammi privi di revisione, quindi potenzialmente pericolosi per le fonti e le persone coinvolte. 

Il caso "Der Freitag" (Cablo di Wikileaks rischiosi per agenti e informatori), ovvero la scoperta online di una serie di cablogrammi probabilmente trafugati dagli archivi Wikileaks, puzza di boicottaggio, ma quel che sta avvenendo in queste ore è ancora più preoccupante.

A che gioco sta giocando Wikileaks?

Pare infatti che il comitato direttivo dell'organizzazione capitanata da Assange, dalla settimana scorsa, stia diffondendo migliaia di cablo privi di ogni omissione. Si parla ad esempio dell'intera documentazione riguardante l'Australia e la Svezia. "Per la prima volta sono disponibili i cablogrammi provenienti da ogni paese che ospita un diplomatico statunitense", si legge in un recente comunicato di Wikileaks.

"Ho notato che in alcune occasioni in passato WikiLeaks interveniva celando informazioni che avrebbero potuto mettere a rischio operazioni di sicurezza o . Ma in questo caso non è successo", ha dichiarato il Procuratore Generale australiano Robert McClelland. "La pubblicazione di ogni informazione che potrebbe compromette la Sicurezza nazionale australiana – o inibire le azioni di monitoraggio delle agenzie di intelligence nei confronti di potenziali pericoli – è incredibilmente irresponsabile".

La decisione sembrerebbe essere stata presa per "massimizzare l'impatto" dell'operazione e per "informare tutti". Non a caso i cablogrammi divulgati raggiungeranno quota 133.877, contro i soli 20mila di inizio mese.

L'attacco denial of service ha reso difficoltoso l'accesso al sito principale dall'Europa, Nord America e Australia. Dopo qualche ora i tecnici di WikiLeaks hanno segnalato la possibilità di utilizzare in alternativa il dominio lussemburghese e il sito cablegatesearch.net.