WiMax italiano in mano a Pierino e Gian Burrasca

WiMax italiano al palo, ma le aziende coinvolte hanno ancora la fiducia delle istituzioni. Retelit e Aria non hanno rispettato gli obblighi di copertura minima ma avranno un'altra chance. Intanto Linkem si avvantaggia di un accordo con Retelit e Telecom Italia.

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a cura di Dario D'Elia

Il WiMax italiano come tutti ben sanno non è mai decollato, ma dato che questo è il paese delle seconde possibilità le aziende che hanno fallito al primo giro potranno rifarsi. In questi giorni è in atto un rimescolamento delle carte fra le società più coinvolte, che ovviamente alcuni media valutano come positivo giusto perché un sasso in uno stagno è pur qualcosa.

WiMax

Ecco quindi Retelit S.p.a, come racconta il Sole 24 Ore, pronta ad affittare a Linkem il suo ramo WiMax (circa 20 province del Nord coperte) per 12 anni. "Al ramo è stato riconosciuto un valore di 33 milioni di euro che valorizza pienamente gli investimenti ad oggi realizzati; in un primo periodo il Gruppo Retelit potrà esercitare l'opzione di vendita del ramo mentre successivamente Linkem potrà esercitare l'opzione di acquisto", ha sottolineato Retelit.

A questo bisogna aggiungere che Linkem qualche settimana fa ha soffiato alla concorrente Aria il contratto con Telecom Italia. In pratica il diritto di utilizzo sulle frequenze WiMax vinte dall'ex-monopolista non era stato utilizzato adeguatamente per la l'ampliamento della copertura sul territorio. 

Pierino

Da rilevare comunque che anche Retelit è in una situazione delicata:il suo primo azionista Libyan Post Telecommunication è sotto il controllo di uno dei figli di Gheddafi. Magari uno di quelli buoni e fuori dagli affari di famiglia, si spera per gli asset nostrani.

Gian Burrasca

In ogni caso tutti gli operatori possono stare tranquilli, il Ministero allo Sviluppo Economico non si metterà di traverso anche se né Retelit né Aria hanno rispettato gli obblighi di copertura minima imposti dal bando ministeriale dell'asta per le frequenze. Invece che perdere la licenza, Romani stando a quanto riporta il Sole 24 Ore "prorogherà gli obblighi". 

La congiuntura economica certamente non ha aiutato. E che dire dell'invasione di cavallette che è perdurata dal 2008 a oggi…?