Windows 7, il nuovo UAC colleziona vulnerabilità

Maggiore chiarezza sulle versioni di Windows 7 e una nuova notizia su una vulnerabilità insita nella User Account Control della Beta del futuro sistema operativo.

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a cura di Manolo De Agostini

L'annuncio delle versioni di Windows 7 che saranno disponibili alla presentazione del nuovo sistema operativo Microsoft ha lasciato qualche interrogativo in sospeso. Alcuni di questi sono stati subito presi di petto da Microsoft, che in diverse interviste ha voluto chiarire alcuni aspetti. L'edizione Home Basic, innanzitutto, sarà disponibile solo per i mercati emergenti e perciò non sarà commercializzata negli Stati Uniti, il Canada e l'Europa Occidentale. Diversamente andrà per la versione Starter, disponibile in tutto il mondo.

Gli utenti con netbook o notebook dalle dimensioni e caratteristiche hardware minimali, potranno scegliere tra la versione Starter e la Home Premium, sempre a seconda delle capacità di calcolo dei propri computer. Tuttavia, Microsoft afferma che qualsiasi versione di Windows 7 è stata pensata per funzionare sui notebook più piccoli, purché dotati di un comparto hardware adeguato. L'interfaccia AeroGlass sarà disponibile a partire dalla versione Home Premium. La situazione si chiarisce ulteriormente e possiamo così ribadire la nostra prima impressione, ovvero quella di una svolta verso una maggior chiarezza tra le versioni. Il punto interrogativo principale rimane il prezzo, più una prova con mano delle versioni per capire quale si adatterà al meglio alle esigenze degli utenti.

Intanto, dopo i primi report su una vulnerabilità della UAC di Windows 7, alcuni ricercatori di sicurezza hanno ravvisato una seconda falla, insita nell'impostazione predefinita della funzionalità di sicurezza. In pratica, con l'impostazione "notify me of changes by program, not of Windows changes", il sistema eleva automaticamente i privilegi per le applicazioni e il codice approvati da Microsoft, in modo che la convalida UAC si presenti con meno frequenza all'utente. Tuttavia i ricercatori hanno riscontrato che questo comportamento può essere sfruttato da applicazioni maligne, in grado di agire indisturbate e di disattivare la funzionalità di sicurezza dando spazio a nuove infezioni. Secondo loro, se la prima falla era liquidabile con un "by design", questa nuova vulnerabilità è molto più seria e Microsoft non può non intervenire.

Infatti, secondo le voci di corridoio, Microsoft avrebbe già risolto il problema in alcune build interne, ma al momento Windows 7 Beta 1 rimane vulnerabile.