You Pol, un'app contro bulli e spacciatori

Da oggi bulli e spacciatori hanno un nemico in più, anzi molti, in pratica tutti quelli che dispongono di uno smartphone. Oggi a Roma infatti la Polizia di Stato ha presentato l'app You Pol per Android e iOS, che consente di effettuare segnalazioni alla Sala Operativa della Questura, anche tramite foto o video.

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a cura di Alessandro Crea

Pattugliare il territorio ormai non è più sufficiente per garantire sicurezza ai cittadini, ma la tecnologia può venire in aiuto di tutti, anche della Polizia. Così stamattina a Roma, presso l'Istituto Superiore "Lucio Lombardo Radice" la Polizia di Stato ha presentato agli studenti l'app You Pol, alla presenza del Capo della Polizia Franco Gabrielli e del Ministro dell'Interno Marco Minniti.

Si tratta di una soluzione "smart" per consentire specialmente ai più giovani di far fronte ad alcuni tipi di minacce, grazie alla possibilità di segnalare episodi di bullismo o di spaccio di sostanze stupefacenti. Disponibile sia per iOS che per Android con You Pol ciascuno di noi può infatti vigilare sulla sicurezza, segnalando i reati di cui è eventualmente testimone, direttamente alla sala operativa della Questura competente per territorio, in modo semplice e veloce, anche tramite immagini o video acquisiti col proprio smartphone.

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Il Ministro dell'Interno Marco Minniti e il Capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli

Al momento You Pol è operativa solo nelle città di Roma, Milano e Catania. Bisognerà aspettare il prossimo febbraio per utilizzarla in tutti i capoluoghi di regione, mentre da agosto 2018 sarà implementata anche in tutte le altre città italiane. Sarà possibile fare segnalazioni con più facilità, "ma ci tengo a precisare che l'app non ha lo scopo di creare ragazzi spioni ma cittadini consapevoli e partecipi del sistema sicurezza" ha tenuto a sottolineare durante la presentazione Gabrielli.

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L'app garantisce la georeferenziazione immediata del dispositivo segnalante e del luogo interessato dall'evento e consente anche di fare una chiamata di emergenza: premendo infatti un pulsante rosso con la scritta chiamata di emergenza sarà possibile mettersi in contatto direttamente con la sala operativa della questura della provincia in cui si trova il dispositivo.

"È uno strumento tecnologico e spetta a voi farlo vivere", ha detto Minniti agli studenti durante la conferenza di presentazione dell'app. "Voi siete l'Italia e il paese, siete i cittadini di oggi e sarete quelli di domani. non esiste una società libera quando a prevalere è la violenza. Abbiamo cercato di creare uno strumento facile e amichevole per cercare di coinvolgervi il più possibile".

"You Pol ha sostituito gli SMS", ha aggiunto Gabrielli "che erano strumenti antiquati e che non erano molto usati soprattutto dai più giovani. Nell'app abbiamo consentito di fare segnalazioni anche in forma anonima, perché abbiamo ritenuto che possa esserci ancora una certa diffidenza. Ma auspichiamo che la forma della registrazione prenda sempre più piede e ciò comporterà un duplice vantaggio: da una parte certificare la comunicazione e dall'altra introdurre un meccanismo di consapevolezza e assunzione della responsabilità che nel nostro paese deve essere coltivato nelle giovani generazioni. Queste segnalazioni saranno verificate immediatamente e innescheranno non solo un meccanismo repressivo, perché nella maggioranza dei casi ci sarà un approccio soprattutto preventivo".