YouTube 4K con codec VP9: ideale per le connessioni lente

YouTube presenta al CES di Las Vega il suo nuovo servizio 4K con codec VP9. L'aspetto positivo è che Google vanta già numerosi partner hardware.

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a cura di Dario D'Elia

YouTube svelerà al CES di Las Vegas il suo nuovo servizio 4K basato su codec VP9, invece che il più diffuso MPEG H.264. È una svolta da non sottovalutare perché se da una parte il colosso del video-streaming ha già sperimentato nel tempo risoluzioni da 4096 × 2304 pixel, dall'altra si parla di un codec efficiente royalty-free. Si stima rispetto al collaudato H.264 un risparmio di banda passante pari al 50%. Firefox, Chrome e alcuni player come FFmpeg già supportano il nuovo codec e basta un breve test per comprenderne il potenziale. Ebbene, adesso si parla di estendere questa compatibilità a PC, TV e dispositivi mobili di ogni tipo.

Google aveva già tentato in passato il colpo gobbo con il codec video VP8, ma il tutto si risolse con un nulla di fatto a causa della mancanza di supporto hardware e la dura opposizione delle aziende che avevano investito nei formati video con licenza a pagamento.

VP9 bitrate

Adesso però qualcosa è cambiato: la prossima settimana Google si presenterà alla stampa con partner del calibro di LG, Panasonic e Sony. Pare che abbia già una lista di 19 fornitori hardware e di chipset nel suo portfolio: da Intel a Marvell, senza contare Broadcom, ARM, Samsung, Sharp, etc.

YouTube sembra voler puntare primariamente sul VP9 ma non vuole neanche lasciare fuori dalla porta il nuovo H.265. Insomma, entro il 2015 il supporto VP9 nativo sarà esteso alla maggioranza dei prodotti per la riproduzione video presenti sul mercato. La questione di fondo è che i decoder software offrono una compatibilità accettabile, ma per ottenere i migliori risultati di efficienza (soprattutto energetica) non si può fare a meno dell'hardware dedicato.

Secondo Francisco Varela, direttore partnership di YouTube, nel quotidiano il VP9 consentirà un avvio più immediato dei filmati. L'HD e il 4K richiederanno il 50% in meno di risorse. Insomma basterà una connessione dati meno potente per godere di immagini ad alta risoluzione.