YouTube rischia di battere Mediaset in tribunale

Al Tribunale di Roma la querelle YouTube-Mediaset è a una svolta. Il Presidente della Sezione specializzata di proprietà intellettuale ha deciso di scoprire se Mediaset abbia richiesto a YouTube la rimozione di ogni singolo video in violazione dei diritti di copyright.

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a cura di Dario D'Elia

L'argomento televisione in Italia è un terreno minato. Se poi si tira in ballo YouTube e si nomina Mediaset vuol dire andarsi a infilare in un ginepraio legale senza via d'uscita. Questo almeno fino a poco tempo fa, perché il 14 febbraio il Tribunale di Roma ha svoltato. Lasciando praticamente di stucco la (presunta) parte lesa.

Sono cinque anni che si dibatte sulla legittimità dei filmati Mediaset che generano traffico su YouTube. Clip di trasmissioni, estratti, show e materiali di ogni genere caricati da utenti senza ovviamente il permesso dei detentori di copyright. Gli avvocati Mediaset chiedono un risarcimento cospicuo: ormai si parla di circa 1 miliardo di euro.

Il Presidente Mediaset Confalonieri

Il Presidente della Sezione specializzata di proprietà intellettuale del Tribunale di Roma, Tommaso Marvasi, ha deciso che è tempo di allinearsi con la prassi comunitaria. Ha chiesto a un team di periti specializzati se effettivamente Mediaset abbia chiesto esplicitamente a YouTube di rimuovere ogni singola clip contestata.

Lo spirito di questo nuovo approccio alla questione è legato a quanto sostenuto recentemente dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea sulle responsabilità dei provider di servizi. Ogni denuncia di violazione dovrebbe essere circostanziata. Ecco, Mediaset si è preoccupata di questo dettaglio?

L'esito del processo sarà sicuramente condizionato da questa ultima indagine. I precedenti però sembrano sfavorevoli a Mediaset. Nel 2008 una denuncia analoga in Spagna si risolse con la vittoria di YouTube su Telecinco (Gruppo Mediaset España Comunicación).

Puntuale la valutazione dall'avvocato IT Guido Scorza, anche in relazione della nuova normativa anti-pirateria. "Il provvedimento, tra l'altro, conferma, ancora una volta, quanto sia azzardata l'idea alla base del recente Regolamento varato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, di garantire la tutela del diritto d'autore online nell’ambito di procedimenti sommari, che dovrebbero concludersi in sole quattro settimane".

Un eventuale tribunale speciale AGCOM, in pochi giorni, avrebbe dato ragione a YouTube o Mediaset?