Zuckerberg, "chi controlla i dati controlla il futuro" ma il video è un deepfake

Su Instagram è stato diffuso un video in cui Mark Zuckerberg di Facebook fa inquietanti affermazioni sul controllo del futuro, ma ovviamente si tratta soltanto di un deepfake, fatto per sensibilizzare sul futuro delle IA ma anche della diffusione di notizie false sui social.

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a cura di Alessandro Crea

Cos'hanno in comune video, notizie false e intelligenza artificiale? Poco all'apparenza, molto in realtà. Le IA infatti possono ormai creare video falsi indistinguibili da quelli reali, in cui personaggi famosi o politici potrebbero dire cose inesatte o false, alimentando campagne d'odio e disinformazione attraverso i social. Con il video di Mark Zuckerberg di Facebook diffuso su Instagram, in cui lo vediamo fare inquietanti affermazioni sul controllo del futuro, gli artisti Bill Posters e Daniel Howe in collaborazione con Canny volevano proprio sensibilizzare sul futuro delle IA ma anche della diffusione di notizie false sui social.

Nel video vediamo e sentiamo il buon Mark affermare che "chi controlla i dati controlla il futuro", un'affermazione che parafrasa un famoso passaggio del 1984 di Orwell. In realtà l'originale risale al settembre 2017 quando Zuck parlò delle presunte interferenze durante le elezioni russe, perpetrate attraverso Facebook.

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Il video, realizzato tramite algoritmi simili a quelli di cui vi abbiamo parlato di recente, è stato poi condiviso su Instagram per testare l'affermazione fatta dal colosso di Menlo Park, quando decise di non eliminare il video manipolato di Nancy Pelosi, limitandosi ad abbassarne la priorità, in modo che apparisse sempre più di rado nei flussi degli utenti. Posters e Howe si sono chiesti se Instagram deciderà di fare lo stesso ora, lasciando online questo video anche se il protagonista questa volta è lo stesso Mark Zuckerberg.

I due artisti hanno voluto così sottolineare con una sola operazione due grandi problemi: la sempre crescente difficoltà nel distinguere contenuti manipolati da altri autentici e quella, parallela, dei social network nel mettere un freno alla diffusione di contenuti dubbi, sia per effettivi problemi tecnici che per una mancanza di volontà reale nel penalizzare eccessivamente contenuti comunque sia di grande richiamo, che contribuiscono quindi a portare e mantenere utenti sulle piattaforme social.