Android Automotive: come funziona e dove è disponibile

Con Android Automotive, Google ha a disposizione un sistema operativo dedicato esclusivamente ai veicoli e capace quindi di integrarsi con ogni singolo elemento della vettura.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Le vetture più moderne sono caratterizzate dalla presenza di sistemi di infotainment compatibili con Android Auto ed Apple CarPlay, due sistemi che consentono al nostro smartphone di interfacciarsi con il display dell’auto senza però sostituirne completamente le funzioni. Disponibili anche in modalità wireless, solo su alcuni modelli, sono sostanzialmente utilizzabili su qualsiasi vettura che abbia a disposizione almeno un display centrale dedicato all’intrattenimento digitale. Google offre al momento un sistema operativo per gli smartphone, Android, uno per gli smartwatch, Wear OS, ma per le auto?

Da qualche mese si cita Android Automotive (AAOS), una variante del sistema operativo Android pensata specificatamente per automobili e veicoli. A differenza di Android Auto, che precisiamo ancora una volta come non essere un sistema operativo, la declinazione Automotive punta a fondersi quasi interamente con quelle che sono le caratteristiche della vettura, con lo scopo di interfacciarsi con ogni singolo elemento. Nato a marzo 2017, Android Automotive è stato sviluppato a più mani; oltre a Big G, al progetto hanno infatti lavorato Intel e alcuni costruttori come Audi e Volvo. Trattandosi di un vero e proprio sistema operativo, come Android per smartphone, mira ad essere ampiamente personalizzato non solo esteticamente ma anche a livello di funzioni.

Come per gli smartphone, quindi, si prevede di fornire ai costruttori una base di codice comune con licenza GAS (Google Automotive Services, al pari dei GMS lato mobile) dal quale poter personalizzare il sistema che verrà integrato a bordo delle vetture. La parola d’ordine rimane ecosistema e, come Apple IronHeart e il nuovo CarPlay, Google punta a creare una soluzione tecnologica che riesca a gestire interamente il veicolo, ADAS compresi, senza dover utilizzare sistemi terzi o banalmente il proprio smartphone. Mentre Android Auto necessita uno smartphone per funzionare (mirroring), Android Automotive è un sistema completamente autonomo e ideato come unità a sé stante.

Android Automotive: cosa cambia?

Android offre, da sempre, un'interfaccia altamente intuitiva e funzionale; inoltre, grazie all'enorme disponibilità di app su Play Store, consente di aver il pieno controllo su qualsiasi servizio o azione. Sulle auto è pertanto presente la medesima esperienza utente, con una GUI pulita e un'elevata flessibilità in termini di applicazioni.

Proprio l'ecosistema ormai sconfinato di Android rappresenta una delle carte vincenti: quindi come sugli smartphone, si possono scaricare nuove app per differenti usi e scopi. Allo stato attuale sono solo alcune le applicazioni disponibili e compatibili, ma si prevede in futuro una maggiore disponibilità, se non l’adozione di un nuovo Play Store specificatamente dedicato all’automotive.

Allo stato attuale, le applicazioni compatibili e pronte all’uso sono le seguenti:

A differenza degli smartphone che tendono ad aggiornarsi non appena il traffico dati è disponibile e quindi rallentare anche vistosamente, sulle auto è prevista la “modalità garage” che consente un costante monitoraggio del sistema operativo e delle applicazioni. L'idea alla base della modalità garage è che l'auto, parcheggiata in garage durante la notte, possa entrare in uno specifico stato e scaricare tutti gli aggiornamenti necessari mentre è ancora connessa alla rete. Con questa strategia, Google punta ad avere un sistema operativo sempre sicuro, aggiornato e reattivo.

Waze o Google Maps?

A distanza di mesi dall'introduzione di Android Automotive OS ora, finalmente, anche Waze (che ricordiamo essere sempre di proprietà di Google) è disponibile. Secondo quanto riportato in rete, Waze sarà disponibile solo su alcuni specifici modelli come quelli di casa Volvo. Al momento non è chiaro il motivo di questa scelta, ma solo alcuni fortunati possessori di Volvo e Polestar potranno beneficiarne.

Niente Chrome

Di recente, Google ha introdotto il primo browser dedicato ad Android Automotive e, a differenza di quanto immaginato, non si tratta del ben noto Chrome. Coloro che hanno a disposizione AAOS, possono fare affidamento sul browser Vivaldi, un’applicazione incentrata sulla privacy e sulla sicurezza. Ad esempio, le schede possono essere aperte esclusivamente se l’auto è in sosta e i video, con veicolo in movimento, sono riprodotti solamente con l’audio per evitare distrazioni alla guida. Inoltre, il browser non memorizza alcun dato di navigazione per evitare che ulteriori conducenti possano accedere a dati sensibili. Per poter rendere il browser compatibile con Android Automotive, lo sviluppatore è partito dalla variante mobile dalla quale ha rimosso una serie di funzionalità; ad esempio, non è possibile scaricare file e scansionare codici QR.

La nostra esperienza

In occasione della prova di Renault Megane E-Tech abbiamo potuto studiare più da vicino le potenzialità di Android Automotive. Appare sin da subito molto chiaro come Google riesca ad interfacciarsi in maniera più precisa con le funzionalità dell'automobile, riuscendo così ad offrire un sistema di intrattenimento a tutto tondo. A differenza dei sistemi operativi installati dalle Case, che tendono ad invecchiare precocemente proprio a causa della complicatezza di alcune operazioni e della loro lentezza nello svolgerle, Android Automotive è veloce e intuitivo.

Oltre a fornire, come anticipato, la possibilità di accedere ad una moltitudine di applicazioni, Android Automotive si interfaccia perfettamente con la centralina dell'auto riusciendo a dialogare e condividere informazioni in ogni momento. Dalla gestione del sedile fino alle luci dell'abitcolo, dal calcolo di un itinerario fino alla ricarica: Android Automotive è una soluzione completa. Inoltre, la presenza di un unico sistema assicura un più completo dialogo con i restanti display a bordo dell'auto; quante volte vi è capitato di avviare Spotify su Android Auto e non trovare una referenza osservando solamente il display centrale posto dietro al volante? Personalmente tantissime e per quanto sia banale la funzione, spesso non è integrata. Con Android Automotive questi piccoli ma comunque fastidiosi problemi non sussistono, in quanto ogni elemento è interconnesso.

Sulle auto elettriche, come la nostra Megane E-Tech, Google riesce a comunicare tutte le informazioni relative alla carica elettrica e calcolare, su Maps, un itinerario cucito su misura in base alle necesità dell'auto e del conducente. In caso di ricarica, sarà infatti il sistema operativo ad occuparsi di trovare il luogo adatto che soddisfi tutti i requisiti. La navigazione è quindi molto completa, simile per certi versi a quella di Tesla, ricca di funzionalità e con una interazione sulle mappe in tempo reale.

Valido anche l’assistente vocale, ora sostituito da Google Assistant, che permette un controllo avanzato di funzioni come la riproduzione musicale, le chiamate, le indicazioni di navigazione e anche le domande di curiosità generale che potresti fare a Google. La presenza di applicazioni di terze parti, infine, arricchisce l’esperienza potendo integrare app di viaggio o di streaming musicale in base alle preferenze del consumatore.

Meglio Android Automotive o un classico sistema operativo sviluppato dalle Case? Difficile a dirsi, anche se crediamo che il sistema di Google sia più intuitivo, aggiornato e prestazionale. L'unico sistema che crediamo vicino a quello di Big G, in termini di funzionalità e velocità, è proprio quello di Tesla che però grossomodo offre le medesime funzioni.

Android Automotive e Apple CarPlay

Nonostante possa suonare strano, alcuni costruttori si sono mossi di recente per rendere il sistema operativo di Google compatibile anche con Apple CarPlay. Uno tra questi è Volvo che, con l'ultimo aggiornamento di luglio, ancora in distribuzione, consente di collegare l'iPhone ad un'auto dotata di Android Automotive. Purtroppo non tutte le funzioni sono ancora disponibili, ma sicuramente nell'arco dei prossimi mesi il sistema riceverà maggiori funzionalità.

Perché un costruttore dovrebbe preferire Android Automotive?

Il motivo è piuttosto semplice: maggiore integrazione con i sistemi e servizi di Google e, forse, un risparmio nella creazione dei propri sistemi operativi. Bene o male, tutte le vetture moderne hanno un proprio sistema operativo che però, difficilmente, riesce ad offrire un’esperienza di utilizzo vicina a quella di Big G. Per questo motivo Volvo, Renault, Ford e solo di recente Porsche hanno già abbracciato AAOS e, in futuro, ulteriori costruttori seguiranno le medesima strategia. 

Niente da fare per Stellantis invece, a differenza di quanto annunciato alcuni mesi fa, il costruttore non utilizzerà il sistema di Google sulle proprie vetture: Ned Curic, Chief Technology Officer di Stellantis, ha dichiarato ad Autocar al Salone dell’Auto di Parigi 2022: “Abbiamo deciso di non passare a Google Automotive“. “La gestione di una grande flotta per la programmazione dei download diventa impegnativa“, ha riferito Curic. “Altre case automobilistiche stanno imparando a gestirlo, ma stanno scoprendo che, a meno che non utilizzino una piattaforma operativa molto più leggera, è molto difficile“.

Android Automotive si installa?

Come menzionato in precedenza, Android Automotive è disponibile di serie su una serie limitata di modelli; di conseguenza non è necessaria alcuna installazione da parte dell'utente.

Cosa cambia con Android 14?

Il nuovo design di riferimento è stato sviluppato in modo mirato per gli schermi con orientamento verticale, come quelli di Volvo e Polestar, integrandosi con il design orizzontale che è rimasto invariato con Android 14. Google sottolinea che questo nuovo design è focalizzato sulla navigazione, consentendo ad app come Google Maps di mostrare la mappa e le indicazioni stradali, mantenendo il pannello di navigazione nella parte superiore dello schermo offrendo funzionalità multitasking

A questo proposito, Android 14 introduce anche menù più semplicati posizionando i controlli più utilizzati in prossimità del conducente, rendendoli facilmente accessibili con un semplice tocco, senza la necessità di navigare attraverso complessi menù. Al contrario, il design di riferimento orizzontale è stato ottimizzato per veicoli con schermi più piccoli, anche se questa configurazione è meno comune nell'ecosistema di Android Automotive.

Disponibilità

A chi piace Android Automotive? Al momento il sistema operativo per auto piace ad una manciata di costruttori ma si prevede una adozione più cospicua in futuro. Con l’obiettivo e il desiderio di creare una sorta di “smartphone su ruote”, allo stato attuale solo Volvo e Renault hanno abbracciato questo sistema operativo. Più in dettaglio, gli unici modelli su strada (e non) ad adottare questo OS sono:

  • Polestar 2
  • Polestar 3
  • Polestar 4
  • Polestar 5
  • GMC Hummer EV
  • Renault Austral
  • Renault Mégane E-Tech Electric
  • Renault Espace 2024
  • Volvo XC40 Recharge
  • Volvo C40
  • Volvo EX90
  • 2022+ Volvo S90, V90, V90 Cross Country
  • 2022+ Volvo XC60
  • 2023+ Volvo XC90
  • 2023+ Volvo S60, V60, V60 Cross Country
  • 2023+ Volvo XC40
  • 2023+ Honda Accord
  • 2024+ Porsche

Senza Google Automotive Services:

  • Rivian R1T
  • Rivian R1S
  • Lucid Air
  • Lynk & Co 01
  • 2022+ Maserati Ghibli, Levante, Quattroporte
  • 2023+ BMW X1