Australia, addio passaporto: basterà mostrare la faccia

L'Australia ha avviato un progetto rivoluzionario, che consentirà ai passeggeri degli aeroporti internazionali di farsi identificare tramite riconoscimento facciale, scansione dell'iride o delle impronte digitali.

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a cura di Alessandro Crea

Si chiama "Seamless Traveler", viaggiatore senza interruzioni, è il nome di un progetto rivoluzionario che l'Australia sta per implementare nei propri aeroporti. In cosa consiste? Nella possibilità di eseguire i controlli di frontiera in maniera fluida, senza necessità di fermarsi o di parlare con qualcuno. Per essere identificati infatti non sarà più necessario il controllo del passaporto, sarà sufficiente una lettura biometrica, che sia il riconoscimento facciale, la lettura dell'iride o delle impronte digitali.

Il piano del governo è interessante, ma molto ambizioso, forse troppo. Al momento infatti non ci sono soluzioni tecniche adeguate e il governo stesso è stato costretto a chiedere alle aziende "di fornire soluzioni innovative per consentire ai viaggiatori in arrivo di effettuare procedure autonome di identificazione".

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Il DIBP (Department of Immigration and Border Protection) crede comunque che l'obiettivo sia perseguibile. Una delle idee è far attraversare ai passeggeri un corridoio appositamente attrezzato, in cui i parametri biometrici sono rilevati quasi senza bisogno di fermarsi e senza necessità di personale. Attualmente però bisogna considerare che gli scanner biometrici sono in test soltanto in alcuni aeroporti statunitensi, ma solo come conferma dei dati del passaporto.

L'intera procedura inoltre non è immune da critiche e problemi, inerenti la privacy e la sicurezza dei dati raccolti, senza contare che il riconoscimento facciale in sé è una tecnica controversa che altrove ha già portato a convincimenti errati e approcci "razzisti" alla profilazione. In Australia comunque l'idea ha superato l'esame della commissione per la privacy ed è diventata legge nel 2015, consentendo di fatto allo stato di raccogliere e conservare dati biometrici da cittadini e stranieri, anche minori.

La sperimentazione inizierà a luglio prossimo in un piccolo aeroporto di Canberra: l'obiettivo è di implementare questa soluzione a livello nazionale entro il 2019.