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a cura di Pino Bruno

Il nuovo governo guidato dal premier Giuseppe Conte potrebbe introdurre incentivi per l'acquisto di auto ibride ed elettriche. Non c'è ancora nulla di ufficiale ma sabato scorso il ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha dichiarato in un video su Facebook di apprezzare la "svolta elettrica" del numero uno di FCA, Sergio Marchionne. "Vorrà dire - ha dichiarato Di Maio - che potremo lavorare a quel milione di auto elettriche che ci eravamo prefissati come obiettivo".

Gli fa eco il portavoce al Senato e coordinatore per il programma energia del Movimento 5 Stelle, Gianni Girotto. In una intervista al Sole 24Ore in edicola ieri, Girotto ha detto che l'auto elettrica "è soprattutto un elemento che chiude il cerchio di un nuovo sistema di generazione basato sulle energie rinnovabili...l'auto elettrica può essere uno strumento per fornire alla rete energia elettrica accumulata nella sua batteria e può avere un ruolo nel suo dispacciamento. È un servizio che deve essere remunerato. Abbiamo ottenuto l'approvazione di un emendamento nella legge di stabilità che consente questo processo, ora dovrà essere l'Autorità per l'energia a darne attuazione".

auto elettrica

Il senatore dei 5 Stelle si riferisce alla tecnologia vehicle-to-grid (o grid-integrated vehicle) adottata dal 2016 in Danimarca anche grazie all'Enel. "Siamo andati con Di Maio a Copenhagen per comprendere il funzionamento di quel modello", ha detto Gianni Girotto al Sole24Ore.

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Certo, gli incentivi pubblici all'acquisto di auto elettriche smuoverebbero il mercato. E i produttori - non solo FCA - hanno orecchie attente. Il presidente e amministratore delegato di Bmw Italia, Sergio Solero, dice a Panorama che "l'Italia deve darsi una svegliata, bisogna incentivare l'auto elettrica, altrimenti il nostro Paese rischia di perdere un'occasione storica, di non adeguarsi alla rivoluzione del settore automobilistico". D'altronde Il parco auto italiano è tra i più obsoleti d'Europa e l'età media tende a crescere ulteriormente (era di 7,9 anni nel 2008 e oggi ha raggiunto i 10,9). Ma soprattutto preoccupano i 7,6 milioni di vetture omologate Euro 0, 1, 2 a cui si aggiungono i 5,7 milioni di Euro 3 (Dati UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, maggio 2018).

E, a proposito di aiuti pubblici, vanno ricordati gli ecoincentivi previsti dal decreto legge 262 del 2006. La massiccia campagna di rottamazione delle auto Euro Zero ed Euro 1. Lo schema di incentivi previsti dal governo italiano - dichiarò a dicembre 2010 l'Anfia, associazione costruttori nazionali - "ha permesso nei primi nove mesi del 2009 una riduzione delle emissioni di CO2 medie di 7,4 g/km rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso".  

Oggi la politica di incentivi pubblici è a macchia di leopardo, affidata alle iniziative delle singole regioni. Alcune, infatti, non fanno pagare il bollo per qualche anno. Evidentemente non basta, visti i numeri delle vendite


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In attesa degli incentivi ci si può accontentare di questa auto elettrica