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a cura di Valentina Acri

La crescente domanda di auto elettriche è destinata ad aumentare nei prossimi anni soprattutto in vista del ban imposto dall'Europa per le vetture endotermiche. Se la richiesta di vetture elettriche crescerà rapidamente, ci chiediamo però se l’attuale disponibilità di materie prime sia realmente sufficiente per sostenere le richieste dell'intero settore. A dare una risposta è un recente studio della società di ricerche Benchmark Minerals.

Stando a quando diffuso dallo studio, la risposta è piuttosto negativa. La società di ricerche Benchmark Minerals sottolinea che per poter soddisfare sia la domanda di batterie che lo stoccaggio energetico serviranno ben oltre 300 nuovi siti minerari. Un simile risultato mostra come le case automobilistiche dovranno altrimenti fare i conti con la scarsa presenza di materie prime fondamentali per portare avanti la produzione. Secondo i dati attuali, la domanda di batterie agli ioni di litio crescerà di ben sei volte entro il 2032. Non a caso, dunque, materie prime come litio, nichel e cobalto diventeranno pian piano sempre più preziose.

Il report di Benchmark Minerals scatta una fotografia dei principali ostacoli per una diffusione capillare delle auto elettriche. Secondo i dati raccolti serviranno infatti almeno 384 nuove miniere di grafite, litio, nichel e cobalto. Da parte di Benchmark non mancano i dati relativi al numero di miniere necessarie per ogni singolo elemento: per la grafite naturale sarà necessario realizzare 97 miniere, con un'ipotetica capacità estrattiva media di 56 mila tonnellate l’anno mentre per la grafite sintetica almeno 54 impianti da 57 mila tonnellate l’uno. Per quanto riguarda il litio, i dati parlano di 74 nuove miniere da 45 mila tonnellate ciascuna anche se un aumento del riciclo potrebbe fare ridurre il numero a 59.

Non dimentichiamo che sono ormai tante le case costruttrici che hanno dato il via a progetti per il riciclo delle batterie di auto elettriche con l’obiettivo di recuperare le materie prime o dare alle batterie una seconda vita in altri campi. Sarà dunque fondamentale per settore auto lavorare alla trasformazione delle filiere di approvvigionamento per raggiungere obiettivi più ambiziosi.