Batterie alluminio zolfo: arriva dal MIT l'ultima grande scoperta

Le batterie alluminio zolfo hanno il potenziale di rivoluzionare il mercato della mobilità elettrica: in pochi anni la verità.

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a cura di Francesco Daghini

Le batterie alluminio zolfo potrebbero rappresentare una delle più grandi svolte tecnologiche sul campo della mobilità elettrica, e non a caso sono diverse le aziende in giro per il mondo che stanno provando a metterle a punto: Avanti Battery Company, una società americana che collabora in modo strettissimo con l'MIT, il Massachussetts Institute of Technology, sembra aver definito il primo prototipo funzionante per una batteria alluminio zolfo, aprendo la strada a possibili scenari futuri molto interessanti.

Le batterie realizzate con alluminio e zolfo sono particolarmente interessanti per vari motivi, con il primo - in assoluto il più importante - che è di natura puramente economica: a differenza delle batterie agli ioni di litio, queste nuove batterie non necessitano di materiali preziosi e rari - alluminio e zolfo sono abbondanti sulla terra e sono anche relativamente facili da estrarre, lo facciamo ormai da secoli. Il secondo motivo è invece tecnico: le batterie alluminio zolfo offrono una densità energetica molto elevata, che però si contrappone a una breve durata della batteria stessa, poiché gli elementi al suo interno si degradano molto rapidamente.

E quindi come si può affidare l'alimentazione di un'auto a una batteria che dura così poco? E' quello a cui hanno provato a trovare soluzione i ricercatori di Avanti, guidati dal professor Donald Sadoway, uno dei massimi esperti nel campo delle batterie al litio e similari. Per risolvere il problema della breve durata delle batterie alluminio zolfo, Sadoway ha scelto un elettrolita diverso da quelli finora utilizzati, ottenendo risultati sorprendenti.

I dettagli della scoperta e delle sue possibili applicazioni sono ancora sconosciuti, ma nel campo si vocifera già di una scoperta sensazionale che fortifica ancora una volta il soprannome che è stato affibbiato a Sadoway, chiamato scherzosamente il "Mick Jagger delle batterie" a causa della sua tendenza ad andare in cerca di soluzioni alternative a cui nessuno ha ancora pensato.