Batterie per auto elettriche, farle in Europa o addio lavoro

I produttori di auto elettriche europei dicono che è essenziale produrre batterie in Europa, altrimenti si perderanno molti posti di lavoro.

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a cura di Manolo De Agostini

Al Salone dell'auto internazionale di Francoforte si è fatto il punto sul futuro del settore. Un futuro che vede emergere due temi principali, quello delle auto autonome e quello delle vetture elettriche.

Quest'ultimo, in particolare, ha catturato l'attenzione da parte della European Association of Automotive Suppliers (CLEPA), l'associazione che mette insieme i produttori europei di auto e non solo.

Stando a quanto dichiarato dal suo presidente, Roberto Vavassori, un passaggio rapido dell'Europa dai veicoli a combustione a quelli elettrici potrebbe mettere a rischio moltissimi posti di lavoro nel Vecchio Continente. Questo a meno che in Europa non si inizi a produrre batterie per i nuovi veicoli.

wolkswagen auto elettrica

"Dobbiamo garantire un periodo di transizione che non porti regali indesiderati ai nostri amici cinesi", ha spiegato Vavassori stimando che i produttori di auto europei stanno pagando da 4000 a 7000 euro alla Cina per le batterie di ogni veicolo elettrico.

Cina vero, ma anche Corea del Sud e Giappone: è da lì che arrivano la maggior parte delle batterie. Per questo il presidente della CLEPA ritiene che l'Europa debba investire sulla prossima generazione di batterie e, allo stesso tempo, prima di passare in toto all'elettrico i produttori e politici dovrebbero mettere in campo altri modi per tagliare le emissioni, optando per carburanti più efficienti e sintetici.

Herbert Diess, numero uno di Volkswagen, è sulla stessa lunghezza d'onda. "Per la fase iniziale mi sento ancora in buone mani con i fornitori coreani, ma apprezzerei se la competizione aumentasse e un consorzio europeo emergesse".

Porsche e

Il tema è non solo tecnologico ma fortemente politico, tanto che Angela Merkel e Martin Schulz, che si stanno sfidando per il ruolo di Cancelliere, hanno parlato entrambi di produzione di chip e batterie in Europa - in Germania, ovvio. Inutile dire che il giro d'affari europeo collegato all'auto è importantissimo, con 12,6 milioni di posti di lavoro complessivi, il 5,7% del totale nell'UE.

Vavassori ritiene infine che il problema abbia anche carattere geopolitico, con possibili instabilità che potrebbero mettere a rischio l'approvvigionamento di un componente così importante. "Dobbiamo produrre in Europa, o metteremo tutta l'Europa a rischio".


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