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a cura di Dario D'Elia

L'Europa si era posta l'obiettivo di creare il traghetto elettrico più veloce al mondo: a distanza di 8 anni il progetto BB Green ha finalmente completato i test del primo prototipo. Il consorzio di progettisti, capitanato dal novergese Ulf Tudem della Surface Effect Ships Europe AS, ha confermato che è stata avviata la fase finale per ottenere una versione commerciale del mezzo.

Dopo attente valutazioni si è deciso di impiegare una batteria basata su ione di litio titanato con un'aspettativa di vita di circa 20000 cicli di ricarica. La ricarica veloce in 20 minuti dovrebbe consentire 30 minuti di operatività ad alta velocità, quindi l'idea è che possano essere effettuati 12/14 ricariche al giorno per complessivi circa 4/5 anni.

BB GREEN in the water1000

Ma per ottenere una velocità operativa di 30 nodi (circa 56 km/h) l'unica opzione era impiegare una configurazione air-supported vessel (ASV). In pratica il traghetto è una sorta di aeroscafo. "Volevamo essere sicuri di ottenere il massimo in termini di efficienza", ha spiegato Tudem. Però invece di sfruttare la spinta posteriore, come avviene nei tradizionali hovercraft, verrebbe usata un'aspirazione anteriore il cui brevetto appartiene a Effect Ships.

Ovviamente questo è possibile non solo grazie a un design specifico ma anche all'alleggerimento dello scafo che è totalmente realizzato in fibre di carbonio composite.

Una volta che tutti i componenti verranno approvati per uso commerciale, la prima commessa sarà soddisfabile in circa 12 mesi. Il prototipo è stato sviluppato per avere una capienza di 100 passeggeri, ma volendo si potranno costruire versioni più grandi. Potenzialmente il BB Green potrebbe raggiungere i 70 metri di lunghezza, quindi essere compatibile anche per il trasporto di auto.

Inoltre la motorizzazione potrebbe essere personalizzabile, con versioni ibride o diesel, ampliando di fatto il raggio d'azione che per ora sulla carta appare piuttosto ridotto (14 miglia nautiche, 25,9 km).

BB Green vede coinvolti Norvegia, Belgio, Lettonia, Olanda, Svezia e Regno Unito. I costi complessivi sono stati di 3,1 milioni di euro di cui 2,3 milioni provenienti dalla Commissione UE.