Bella l'auto ibrida, ma occhio al furto della batteria!

Secondo uno studio commissionato da LoJack le auto ibride e connesse sono a forte rischio di furti parziali, soprattutto per quanto riguarda batterie e impianti multimediali, con gravi danni economici per i possessori. E passate le 36 ore l'auto quasi sicuramente non si trova più.

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a cura di Alessandro Crea

LoJack, azienda che fornisce sistemi di sicurezza da installare a bordo delle automobili per dialogare in radiofrequenza con le auto delle forze dell'ordine, ha curato uno studio sui furti d'auto nel nostro Paese. Se da un lato questi ultimi sono diminuiti, è scesa anche la capacità di recuperare le auto rubate, che passate le 36 ore sono ormai quasi sicuramente perse. Inoltre negli ultimi anni risultano in netto aumento i cosiddetti furti parziali ai danni di auto ibride o con impianti multimediali avanzati.

Molto ricercati infatti sono sia le batterie delle prime che gli stessi impianti delle seconde, spesso estratti dai cruscotti, con grave danno economico per i possessori dell'auto.

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Ma vediamo qualche dato: i furti sono passati dai  166.215 del 2007 ai 108.090 dello scorso anno, tuttavia la percentuale di quelli recuperati è passata dal 53 al 44%. "La spiegazione di questo trend va individuata nelle difficoltà incontrate dalle Forze dell'Ordine (da anni alle prese con continui tagli dei fondi a disposizione) nelle attività di contrasto del business internazionale dei furti", spiega lo studio di LoJack "e nel crescente interesse delle associazioni a delinquere ramificate in tutto il Continente per questa redditizia attività per cui l'Italia costituisce a livello europeo una delle maggiori fonti di approvvigionamento di vetture e pezzi di ricambio per il mercato nazionale o da trasportare all'estero".

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I ladri inoltre stanno diventando sempre più hi-tech e alle tradizionali e rudimentali tecniche di effrazione come rottura del finestrino, forzatura della serratura di una delle portiere o del bagagliaio, furto delle chiavi in ristoranti e appartamenti, stanno affiancando sempre più tecniche sofisticate e meno rischiose, basate soprattutto su soluzioni hi-tech. Tale tendenza è più evidente nei mercati maturi, ma è comunque in forte diffusione anche nel nostro Paese, dove in alcune aree arriva a incidere sul 20% dei furti d'auto.

Tra le soluzioni più utilizzate per mettere a segno i furti d'auto hi-tech in prima linea ci sono i cosiddetti sistemi di ri-programmazione della chiave che, attraverso la connessione alle porte OBD per la diagnostica di bordo del veicolo, consentono di ottenere una nuova chiave in meno di un minuto o addirittura in meno di 15 secondi. Molto diffusi anche i jammer sempre più potenti, utilizzati per mettere fuori uso gli antifurto satellitari.

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Come detto infine è boom anche per i furti parziali. I pezzi più ambiti sono soprattutto navigatori, volanti, pneumatici, attuatori della frizione, fari LED e batterie delle auto ibride, tutti componenti costosi, che possono provocare danni variabili da 600 a 8000 euro, a seconda del componente e della fascia di appartenenza dell'auto.

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Infine,  per quanto riguarda la mappa delle regioni colpite in modo significativo, ossia con più di 1.000 episodi, dalla piaga dei furti, quelle in cui c'è più possibilità di recuperare l'auto sono Emilia Romagna (recuperato l'84% dei veicoli rubati), Toscana (74%), Piemonte (54%) e Sardegna (54%). Lazio e Campania, invece sono quelle col tasso più basso, rispettivamente 32% e 33%. Vicine alla media nazionale dei recuperi (44%), i tassi registrati in Sicilia (42%), Lombardia (46%) e Puglia (46%).


Tom's Consiglia

Forse per contrastare ladri sempre più hi-tech è meglio tornare a utilizzare antifurti meccanici, come ad esempio questo blocco cambio-freno a mano Freesoo Oklock. Magari non sono attrezzati per forzarlo.