Blackout Trenord? Class action vinta, epic fail del software

La corte d'appello di Milano giovedì ha condannato Trenord a un risarcimento per i 3.018 pendolari che subirono il Black Monday del dicembre 2012.

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a cura di Dario D'Elia

Tutta colpa del software Go Rail e di Trenord, la società di trasporti controllata da Regione Lombardia, per il Black Monday del 9 dicembre 2012. La corte d'appello di Milano giovedì scorso ha condannato l'azienda a un risarcimento di 100 euro per ognuno dei 3.018 pendolari che tra il 9 e il 17 dicembre 2012 subirono disservizi.

"Quei 100 euro a testa riconosciuti a ogni abbonato sanciscono il principio che il bonus assegnato automaticamente per i ritardi non è sufficiente a sanare i danni dovuti ai disservizi", ha dichiarato Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, che si fece promotore della class action.

 Trenord

Business Insider è riuscita a ottenere il rapporto stilato da Trenitalia sull'intera vicenda. "Trenord - Programmazione e Gestione Turni Materiale Rotabile e Personale Mobile - Gestione del progetto Goal rail" svela come sia stato possibile inanellare così tanti errori.

Prima di tutto la paralisi: il 9 dicembre su 1603 treni programmati ne vennero soppressi circa 10%, il 10 dicembre la percentuale raggiunse il 14%, l'11 dicembre si arrivò al 20%. Trenord disse che fu tutta colpa del nuovo software Go Rail della spagnola Goal System, pagato per altro 1,6 milioni di euro. Un'applicazione che "avrebbe dovuto gestire turni del personale, formazione degli equipaggi, composizione dei treni, rotazione del materiale rotabile", come spiega Business Insider.

L'audit svela tanti piccoli dettagli che lasciano pensare. Prima di tutto gli stessi documenti forniti da Trenord sono risultati in "formato aperto", quindi modificabili a posteriori, e "senza firme né date certe". Insomma, i verbali degli incontri, stato di avanzamento lavori, contratti di accettazione dei vari passaggi del progetto... si sono rilevate carte da studiare con cautela.

La storia del progetto "Go Rail"

Tutto ha inizio il 19 ottobre del 2011 l'AD di Trenord Giuseppe Biesuz incarica Nord Com (joint venture tra Fnm e Telecom) di implementare la "piattaforma per la gestione del servizio di produzione per garantire in maniera integrata i processi di programmazione e gestione operativa dei treni". Il problema è che Nord Com, non essendo pubblica, per diventare assegnataria dei lavori dovrebbe passare attraverso bando pubblico. Questo non avviene e quindi si ripiega dandole l'incarico (altra anomalia) di determinare un fornitore. Fra i candidati IVU Italia Srl, M.A.I.O.R. Srl e Goal Systems.

 trenord

"Sorprendentemente, per illustrare ai tre concorrenti di quale tipo di software ha bisogno, NordCom non redige un capitolato unico che descrive le esigenze e stabilisce i criteri univoci uguali per tutti, in base al quale i candidati possano preparare un'offerta economica, ma organizza workshop ad aziendam", scrive Business Insider.

Ogni workshop però pare redatto diversamente. Ad ogni modo arrivano tre offerte e non vince quella più bassa di IVU (728mila euro), bensì quella degli spagnoli da 1.640.098 euro. Per altro IVU era già fornitrice di un software analogo per Trenitalia.

go rail

Il progetto viene coordinato da una sorta di dream team composto da Enrico Bellavita, Tiziano Garbarini e Guido Patechi. Tutti poi promossi nel tempo a incarichi più importanti.

Go Rail arriva il 20 giugno, bucando la consegna di circa 6 mesi, e c'è già affanno perché la piena operatività è prevista per il 9 dicembre. Emergono i primi problemi dai verbali interni: "La funzionalità ha dato esito positivo, ma l'impiego di dati non depurati causa l'interruzione dell'elaborazione". L'audit conferma che non sono stati effettati test che certifichino il tutto, o almeno non emergono carte in tal senso. Non viene previsto neanche un "Disaster Recovery Plan" da sfruttare in caso di emergenza e quindi limitare eventuali danni da malfunzionamento.

go rail
I moduli di Go Rail

A seguito degli accordi sindacali del luglio 2012 il sistema viene appesantito dall'inserimento a mano dei dati dei nuovi contratti.

"È a questo punto che il Team prende una decisione che si rivelerà poi fatale: per risparmiare tempo e denaro, inserisce i nuovi parametri solo sul software Goal Rail e non nel sistema in uso fino a quel momento", puntualizza Business Insider. "Il ragionamento è: perché spendere soldi per immettere dati in un sistema che tra tre mesi abbandoneremo?".

Malgrado questa decisione a metà novembre l'inserimento procede a rilento e il sistema continua a dare segni di instabilità. La notte dell'8 dicembre i ferrovieri ottengono i turni, ma il crash arriva comunque.

Il 15 gennaio 2016 Trenord, che non ha chiesto comunque i danni, firma per la transazione a favore di Goal System. Fine della storia.

Si stima che il "Black Monday" sia costato "tra bonus ai viaggiatori e mancati incassi" 5 milioni di euro. Senza contare i circa 300mila di risarcimento stabiliti giovedì scorso dalla Corte di Appello di Milano e gli ulteriori che potrebbe pagare Trenord ai 3.000 pendolari esclusi dalla class action per prescrizione se la Cassazione dovesse dare parere favorevole.