Cambio gomme auto 2023: tutto quello da sapere

Le gomme sono un aspetto importantissimo delle auto, soprattutto in inverno quando le temperature si abbassano e il rischio di perdere aderenza diventa maggiore.

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a cura di Francesco Daghini

La sicurezza stradale è una responsabilità che ricade su tutti gli utenti della strada, in particolare sugli automobilisti che hanno la responsabilità di mantenere il proprio veicolo in uno stato tale da non costituire un pericolo per gli altri: tenere sotto controllo le gomme della propria auto è un ottimo modo per assicurarsi un viaggio sicuro, ma a volte è difficile orientarsi in un mondo pieno di sigle, simboli e tipologie di gomme diverse pensate per i diversi momenti dell’anno o per ambiti di utilizzo particolari. Con questo articolo vogliamo fare chiarezza su tutto quello che c’è da sapere a riguardo delle gomme per auto.

Le sigle sulle gomme

Imparare a leggere le sigle riportate sulla spalla delle gomme è fondamentale per capire di che gomma si tratta. Prendiamo ad esempio una gomma che riporta il codice 215/55 R 17 94 H M+S: il primo numero, 215, indica la larghezza della gomma in millimetri, il secondo numero, 55, rappresenta invece il rapporto percentuale che c’è tra il fianco e la larghezza della gomma, la “R” esprime che si tratta di una gomma con carcassa radiale, il 17 indica il diametro in pollici del cerchio su cui la gomma è installata, 94 si riferisce all’indice della capacità di carico (94 in questo caso indica una capacità di carico di 670 kg per gomma), la W è un altro indicatore da controllare in tabella e si riferisce alla velocità massima per cui una gomma è stata certificata (in questo caso W si traduce in una velocità massima di 270 km/h). Infine, M+S sta a indicare il fatto che le gomme hanno caratteristiche più invernali, dove M e S stanno per Mud (fango) e Snow (neve): l’indicazione per questo tipo di gomme può essere riportata in vari modi come M&S, M-S, M/S, M.S, ma il significato è sempre lo stesso. Oltre alle gomme M+S, sul mercato troviamo le vere e proprie gomme invernali che riportano un simbolo di 3 montagne stilizzate e di un fiocco di neve: si chiama 3PMSF, Three Peak Mountain Snowflake, ed è l’unico simbolo che certifica le prestazioni di una gomma su fondo innevato.

Le altre sigle presenti sulle gomme possono avere vari significati, andando a indicare magari il modello della gomma o la destinazione d’uso; oggi la maggior parte delle gomme riporteranno la dicitura “Tubeless”, a indicare che la gomma non utilizza una camera d’aria. Inoltre, sarà possibile individuare sulle gomme un indicatore del livello di usura che ci permette di capire autonomamente quando è arrivato il momento di cambiare le gomme: si tratta di un controllo molto semplice e alla portata di tutti con risvolti importantissimi sulla sicurezza stradale, dato che guidare con gomme finite riduce drasticamente la tenuta di strada dell’auto.

Una delle sigle più importanti riportate su una gomma è quella che segue la dicitura “DOT”: grazie a questa sigla si può scoprire la settimana e l’anno di produzione della gomma, per esempio se su una gomma si trova la scritta DOT 1819 questa sta a indicare che quella gomma è stata prodotta nella 18° settimana dell’anno 2019. Una gomma vecchia può aver perso la sua elasticità e quindi efficacia a livello di tenuta di strada: secondo una ricerca fatta dal Touring Club Svizzero nel 2011, una gomma con 5 anni di vita ha già perso gran parte delle sue caratteristiche, e superati i 10 anni le gomme diventano un vero e proprio pericolo, allungando notevolmente lo spazio di frenata sul bagnato.

Gomme estive o 4 stagioni?

Negli ultimi anni il mercato delle gomme si è evoluto molto, andando a proporre le soluzioni più disparate, da quelle ultra-specializzate a quelle, invece, pensate per offrire un buon livello di sicurezza in tutti gli ambiti di utilizzo. Quando le temperature salgono sopra i 7°C di media, è buono installare sulla propria auto delle gomme estive: sono caratterizzate da una mescola dura che assicura molto grip e buon comfort di guida, e da intagli trasversali o longitudinali disegnati appositamente per favorire il drenaggio dell’acqua lontano dalla superficie di contatto della gomma.

L’alternativa alle gomme estive è la gomma 4 stagioni: il vantaggio offerto dalle gomme 4 stagioni è quello di poter tenere tutto l’anno la stessa gomma sull’auto, così da non doversi preoccupare di andare dal gommista quando cambia il clima – eliminando anche i costi di sostituzione degli pneumatici o i costi annessi come equilibratura e convergenza. Per contro le gomme 4 stagioni sono meno resistenti, hanno un battistrada più morbido rispetto alle estive e quindi si consumeranno più velocemente: le gomme 4 stagioni sono una soluzione accettabile in tante situazioni, ma non si comportano in maniera eccellente in nessuna di queste. La soluzione delle gomme 4 stagioni è da consigliare a chi percorre pochi km all’anno in ambienti con climi non estremi, né in un senso né nell’altro.

Gomme invernali

Le gomme invernali sono progettate in modo da comportarsi al meglio alle basse temperature, dai 7°C in giù: grazie alla particolare composizione chimica che dona una mescola più morbida, e grazie anche a degli intagli più profondi e un numero maggiore di lamelle, queste gomme sono in grado di scaldarsi più rapidamente e offrire una maggiore tenuta di strada sulla neve. Come anticipato in apertura, le gomme invernali sono indicate dal simbolo della montagna con 3 picchi e il fiocco di neve: attenzione perché a volte vengono vendute delle gomme M+S (Mud & Snow) come gomme da neve, ma si tratta di una dicitura inserita dal costruttore che non indica necessariamente la buona tenuta di strada su fondo innevato.

Anche in questo caso l’alternativa possono essere le gomme 4 stagioni, a patto che non si frequentino assiduamente località di montagna dove è facile trovare strade ripide e coperte di neve, perché in quel caso le gomme potrebbero non essere all’altezza del compito. Il miglior approccio alle gomme è quello di averne 2 treni, uno estivo e uno invernale, andando a installare quello necessario in base alla stagione, anche perché è stato dimostrato che le gomme 4 stagioni aumentano i consumi di carburante, oltre ad avere una minor durata nel tempo.

Negli ultimi anni sono apparse sul mercato delle gomme 4 stagioni dotate del simbolo 3PMSF, a indicare le migliorate capacità su fondi innevati: in questo caso avremo una gomma sicuramente performante quando l’inverno si fa più rigido e nevoso, e comunque capace di sopportare le alte temperature estive – anche se immaginiamo comunque un maggior consumo del battistrada alle alte temperature.

Cambio gomme, quando e come farlo?

Abbiamo quindi definito che il modo più sicuro di muoversi anche nei climi più freddi è quello di avere un treno di gomme dedicate all’inverno, ma quando è consigliabile fare il cambio gomme? In linea teorica ci si potrebbe basare soltanto sulle temperature, andando a installare le gomme quando la temperatura scende sotto ai 7°C in modo costante, ma in realtà esistono anche delle tempistiche previste dalla Legge, da rispettare se non si vuole incorrere in sanzioni.

Per l’inverno, per esempio, nelle zone montuose d’Italia vige l’obbligo di gomme invernali (o catene a bordo, questa regola è sempre valida) dal 15 novembre 2023 fino al 15 aprile 2024 (salvo in alcuni specifici tratti montuosi dove il periodo può variare, come sulla SS38 dello Stelvio). Queste date sono un’indicazione del periodo in cui le gomme invernali potranno dimostrare la loro massima efficacia, ma in base alla propria situazione bisognerà valutare il momento giusto per far installare le gomme estive, anche per evitare di consumare quelle invernali prima del tempo.

Con la diffusione delle gomme invernali negli anni recenti, questi momenti – quasi sempre ad aprile e a novembre – sono tra i più impegnativi per i gommisti, che si ritrovano letteralmente sommersi di richieste da parte di tutti gli automobilisti che necessitano di cambiare le gomme: il nostro consiglio è di fissare l’appuntamento con larghissimo anticipo, c’è addirittura chi, nel momento in cui installa le gomme invernali alla fine dell’autunno, prenota già l’appuntamento per la successiva primavera.

Per rendere più rapido e meno costoso il cambio gomme si può valutare anche l’acquisto di un secondo set di cerchi: in questo caso si potrà addirittura cambiare le gomme autonomamente, ma anche qualora si decidesse di affidarsi al gommista il lavoro sarà molto più veloce, con costi minori e un minor rischio di rovinare il cerchio originale dell’auto in fase di montaggio e smontaggio della gomma. In questo caso di solito si punta a un cerchio di diametro minore rispetto all’originale – ma sempre nel rispetto delle misure previste dalla carta di circolazione della nostra auto – per migliorare ulteriormente la tenuta di strada su fondo innevato e perché no, risparmiare un po' sull'acquisto di tutto il set.

Attenzione a un dettaglio importante: in inverno è possibile viaggiare con gomme estive, purché si abbiano sempre a bordo delle catene da neve compatibili con le proprie gomme, mentre in estate è sconsigliato circolare con gomme invernali, in quanto molto poco resistenti alle altissime temperature che l’asfalto può raggiungere in estate. In ogni caso il CdS non ne vieta l'utilizzo, è consentito circolare con pneumatici invernali purché il codice di velocità non sia inferiore a quello indicato sul libretto.

Misurazione del battistrada

Qualora le vostre gomme non fossero più nuove e vi fosse venuto il dubbio di doverle cambiare, sarà utile fare una misurazione del battistrada residuo prima di valutarne la sostituzione: misurare lo spessore del battistrada è molto semplice, basta individuare gli indicatori di usura che tutti i produttori di pneumatici utilizzano, posizionati nelle scanalature centrali e più profonde della gomma. Qualora gli indicatori di usura fossero arrivati al livello del battistrada, è consigliabile sostituire lo pneumatico più rapidamente possibile.

Se per qualunque motivo non aveste modo di verificare lo stato dell'indicatore di usura della gomma, un trucchetto molto semplice che si può usare è quello della moneta da 1 €, che ha un bordo dorato dello spessore di 3mm: se infilato la moneta da 1 € nell'intaglio del battistrada si vede spuntare il bordo dorato significa che la profondità è inferiore a 3mm e quindi è ora di sostituire la gomma.

Infine, per le misurazioni più precise ci si può affidare a uno spessimetro per pneumatici.

Le catene

Le catene da neve sono uno strumento molto prezioso per l’automobilista che non è disposto ad installare gomme invernali sulla propria auto: è una scelta più che valida per chi non frequenta tipicamente zone soggette a nevicate, e si rivela comunque affidabile in caso di necessità. Durante la stagione invernale le catene dovranno essere sempre nel bagagliaio, sia in caso di necessità effettiva sia in caso di controllo della Polizia; il principale aspetto negativo delle catene è il montaggio, perché spesso e volentieri ci si trova a doverle installare per la prima volta sul bordo di una strada innevata e scoscesa – il nostro consiglio è quello di fare delle prove di installazione delle catene, che vanno sempre montate sulle ruote motrici dell’auto, prima di doverle effettivamente utilizzare sulla neve. Una volta installate le catene, il Codice della strada impone una velocità massima di 50 km/h.

La scelta delle catene è importante: bisogna scegliere un modello di catena che sia compatibile con la misura delle gomme installate sulla propria auto – più è grossa l’auto su cui si installano le catene, e più saranno grandi le maglie delle catene, che possono variare tra i 7 e i 12mm di sezione. Le catene sono molto resistenti e possono essere usate anche per lunghi tratti di strada non innevata – come le gallerie – senza rischiare rotture, a discapito però del fondo stradale che ne uscirà sicuramente rovinato: per questo motivo è importante capire quando installare e soprattutto quando rimuovere le catene dalla propria auto.

Nei casi più difficili, è comunque possibile installare le catene sulle gomme invernali per migliorare ulteriormente la trazione.

Calza da neve

Le calze da neve sono ora equiparate a catene e pneumatici invernali. La Motorizzazione civile del ministero dei Trasporti ha infatti deciso di adeguare alla nuova norma tecnica internazionale emanata nel 2020 il decreto ministeriale del 10 maggio 2011 che disciplina i “Dispositivi supplementari di aderenza” che si applicava in precedenza solo ai dispositivi in acciaio.

Un qualsiasi dispostivo omologato, secondo la nuova norma, potrà essere liberamente e legittimamente utilizzato sulle strade in cui vige l’obbligo di dotazioni invernali (indipendentemente dal materiale utilizzato, acciaio o tessuto). Le calze da neve omologate in base alla UNI EN 16662-1:2020 saranno considerate a tutti gli effetti valide a partire da gennaio 2023; tuttavia, trattandosi di una norma tecnica di valenza europea è possibile già utilizzarle ora.

Le sanzioni

Come già detto, il Codice della strada impone tempistiche precise sulle gomme, e quando queste non vengono rispettate si può incorrere in una sanzione amministrativa, con multe di valori diversi in base all’ambiente in cui ci si trova: da 41 a 168 € di multa qualora si venga fermati all’interno di un centro urbano, e da 84 a 335 € qualora si venga fermati in autostrada, su strade extraurbane principali o simili. L’automobilista colto in fallo è obbligato a fermarsi e potrà proseguire solo dopo aver messo in sicurezza l’auto, in caso contrario oltre alla multa è prevista una decurtazione di 3 punti dalla patente; in ambito cittadino si può anche ricevere un’accusa per guida pericolosa, che porta con sé una sanzione di altri 39 euro e 5 punti sulla patente.

Il rischio di sanzioni legate alle gomme si corre anche in estate, se si circola con gomme troppo usurate o rovinate: fortunatamente negli anni controllare lo stato del proprio battistrada è diventato sempre più facile e alla portata di tutti, grazie agli indicatori che i produttori integrano nella gomma stessa. Se si dovesse essere fermati e trovati con una gomma liscia, il cui battistrada ha intagli profondi meno di 1,60mm, si incorrerà in una sanzione compresa tra 85 e 338 €, con decurtazione di 2 punti sulla patente. Anche in questo caso, se la Polizia dovesse ritenerlo necessario, potrebbe essere imposto il fermo del veicolo fino a quando non sarà messo in sicurezza, installando pneumatici in buono stato e compatibili con la propria auto. Attenzione a questo dettaglio: installando pneumatici non compatibili con la propria auto – la compatibilità è riportata sulla carta di circolazione del veicolo – si può incorrere in sanzioni molto pesanti: da 422 a 1695 €, ritiro della carta di circolazione e necessità di revisione del veicolo prima della messa in strada.

Gomme per auto elettriche

Con la diffusione delle auto elettriche negli ultimi anni, abbiamo visto diverse case produttrici di gomme realizzare dei modelli ad hoc: come ben sappiamo, l’efficienza energetica è un aspetto fondamentale sulle auto elettriche, la cui autonomia può variare di diverse decine di km per piccoli dettagli rivedibili, come appunto la gomma che si utilizza o la pressione a cui è gonfiata.

Lo sviluppo di questi pneumatici non è stato facile, perché devono unire caratteristiche apparentemente contrastanti: le auto elettriche hanno spesso e volentieri tanta potenza e tanta coppia, il che significa che la gomma deve essere robusta, ma allo stesso tempo dovrà essere leggera per non incidere sull’efficienza del veicolo – dovrà inoltre essere efficiente nel rotolamento per non sprecare l’energia sprigionata dalla batteria, e al tempo stesso dovrà essere silenziosa e confortevole perché una gomma rumorosa su un veicolo elettrico si noterà ancora di più del solito. Infine, dovrà essere sufficientemente economica per essere vendibile sul mercato: tutti questi dettagli rendono le gomme per auto elettriche mediamente più costose delle gomme per auto endotermiche, con una differenza di prezzo compresa tra il 20 e il 30%. Negli anni più recenti si sono visti anche i primi esempi di gomme per auto elettriche per i climi più rigidi, così da poter utilizzare in tutta sicurezza un’auto elettrica anche su fondo innevato.

Come gonfiare le gomme?

Uno dei controlli di sicurezza più semplici che si può effettuare sulla propria auto è quello della pressione delle gomme: il libretto di uso e manutenzione del veicolo o la tabella delle specifiche tecniche della nostra gomma potranno indicarci la pressione ottimale a cui gonfiare la gomma, senza mai eccedere il valore massimo riportato sulla spalla della gomma.

Gonfiare troppo o troppo poco una gomma inciderà negativamente sulla durata e sulle prestazioni della stessa: una gomma troppo gonfia avrà una superficie di contatto minore con l’asfalto riducendo la tenuta di strada e si consumerà in modo disuniforme, mentre una gomma sgonfia andrà a toccare l’asfalto anche con la spalla, aumentando sia l’usura sia il rischio di forature.

Per gonfiare una gomma, una volta individuata la pressione corretta per le proprie gomme, bisogna soltanto assicurarsi di avere un compressore con manometro, e che la gomma sia fredda: il calore all’interno della gomma aumenta la pressione, per cui leggere la pressione a gomma calda darà un risultato diverso da quello reale.