Caro carburanti: perché il diesel costa di più?

Cosa succede ai carburanti e siete sicuri di conoscere tutti i costri che vanno ad influenzare i costi alla pompa?

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Ormai da qualche giorno, il prezzo del diesel in molti distributori ha superato quello della benzina: ma come mai? Sebbene, come facilmente intuibile, una delle principali ragioni è la tragica guerra in Ucraina, ci son una serie di fattori che hanno influenzato il prezzo del diesel.

Prima di arrivare a spiegare l’attuale situazione è necessario partire dai fondamenti, ossia le tanto odiate accise e il relativo calcolo del prezzo alla pompa.

Introdotte negli anni per finanziare risposte a determinate emergenze, le accise rappresentano una sorta di “una tantum” senza però mai sparire per davvero salvo rarissimi casi. Si parte dalla guerra in Abissina del 1935, inglobata in un’unica accisa nel 1995, fino ad arrivare ai tempi più moderni del terremoto in Emilia del 2012. In totale le accise sui carburanti sono 18 e gravano in maniera differente su benzina e diesel, più precisamente pesano di 0,728 euro su benzina e di 0,617 euro sul diesel.

  • finanziamento della crisi di Suez (1956) – 0,00723 euro;
  • ricostruzione post disastro del Vajont (1963) – 0,00516 euro;
  • ricostruzione post alluvione di Firenze (1966) – 0,00516 euro;
  • ricostruzione post terremoto del Belice (1968) – 0,00516 euro;
  • ricostruzione post terremoto del Friuli (1976) – 0,00511 euro;
  • ricostruzione post terremoto dell’Irpinia (1980) – 0,0387 euro;
  • finanziamento missione ONU in Libano (1982 - 1983) – 0,106 euro;
  • finanziamento missione ONU in Bosnia (1996) – 0,0114 euro;
  • rinnovo contratto autoferrotranvieri (2004) - 0,020 euro;
  • acquisto autobus ecologici (2005) – 0,005 euro;
  • ricostruzione post terremoto de L’Aquila (2009) – 0,0051 euro;
  • finanziamento alla cultura (2011) – 0,0071;
  • finanziamento crisi migratoria libica (2011) - 0,040 euro;
  • ricostruzione per alluvione che ha colpito Toscana e Liguria (2011) – 0,0089 euro;
  • finanziamento decreto “Salva Italia” (2011) – 0,082 euro;
  • finanziamento per ricostruzione post terremoto dell’Emilia (2012) – 0,024 euro;
  • finanziamento del “Bonus gestori” (2014) – 0,005 euro;
  • finanziamento del “Decreto fare” (2014) – 0,0024

Come per le accise, l’IVA è di fatti una tassa che si somma ad un’altra tassa. Sui carburanti, come su molti altri beni è del 22% e non è difficile capire come mai il governo sia così restio dal volerla togliere. Al momento pesa circa 30 centesimi al litro su benzina e carburante. IVA e accise gravano, insieme, del 58% sulla benzina e del 55% sul diesel: un vero salasso. Da più parti si è chiesto di abbassare l’IVA sui carburanti al 5%, manovra che difficilmente vedremo purtroppo.

In aggiunta alle accise e all’IVA, è presente il prezzo industriale ossia un valore variabile calcolato sul barile di petrolio (42 galloni americani, praticamente 160 litri) e su quello della raffinazione. Quest’ultimo valore è strettamente legato a quello deciso dal Platts (un'agenzia indipendente inglese che definisce il prezzo fatto dalle raffinerie giorno per giorno). Sebbene vicini, si tratta di due costi slegati che però, insieme, pesano per quasi 1 euro al litro su benzina e diesel.

Infine, il margine lordo, quello che, realmente, rimane nelle tasche della distribuzione; è il dato che pesa meno e si attesta sui 0,045 euro al litro per la benzina e -0,011 euro al litro per il diesel. Difficile da credere, ma al momento il guadagno sul diesel è assente in quanto la materia prima ha un costo superiore al prezzo di vendita senza tasse.

Costo del diesel

Di base, in genere, il diesel costa meno alla pompa della benzina soprattutto per effetto delle accise che, come detto, sono inferiori. Ma come mai questo “speciale trattamento”? Tradizionalmente il diesel è il carburante più utilizzato per scopi professionali e per questo motivo, negli anni, ha ricevuto accise meno pesanti proprio per agevolare i lavoratori. Il valore sui mercati internazionali, ovvero dove vengono scambiate le merci prima di arrivare alla pompa, vige la regola del mercato libero e della domanda-offerta; pertanto, può capitare che il diesel sia scambiato a cifre superiori (o inferiori) rispetto alla benzina.

L’attuale guerra in Ucraina ha fatto volare il prezzo del petrolio, trascinando con sé tutti i suoi derivati, andando ad “azzerare” tutti i vantaggi del prezzo del diesel. Come se non bastasse se da una parte, nel Mediterraneo, vengono importate ingenti quantità di diesel dalla Russia (regione dalla quale molte compagnie hanno deciso di non acquistare più), dall’altra gli enormi volumi di diesel impiegati per spostare carri armati, blindati e mezzi di soccorso potrebbe aver fatto impennare la domanda e il relativo prezzo.

Rimedi del governo

Come sappiamo, il costo maggiore del prezzo dei carburanti è dato dalle accise e su più fronti è stato chiesto di tagliarne di vecchie per consentire una riduzione del caro carburanti. Al vaglio del governo ci sarebbe l’idea di inserire una sorta di “bonus carburanti”, sviluppato sulla scia degli altri incentivi concepiti in periodo di pandemia, calcolato sull’ISEE dei singoli nuclei familiari. Per Cingolani, ministro della Transizione Ecologica, l’aumento è assolutamente immotivato e si tratterebbe di una colossale truffa speculativa a spese di cittadini e imprese.

I nostri consigli

Oltre a limitare gli spostamenti, l’unico consiglio che ci sentiamo di dare è quello di usare una delle numerose applicazioni disponibili per Android e iOS capaci di fornire una panoramica sul prezzo delle pompe più vicine; in questo modo, magari anche percorrendo poche centinaia di metri in più, è possibile risparmiare di diversi centesimi sul pieno. Per maggiori informazioni, di seguito è disponibile il nostro approfondimento.

Al momento, l’unico carburante che sembra patire meno l’effetto dei rincari è il GPL che, seppure consumando in proporzione di più rispetto ai carburanti fossili, permette di ottenere un forte risparmio. A questo riguardo, trovate un più dettagliato approfondimento dove, utilizzando i valori dichiarati dai costruttori, abbiamo esaminato la convenienza di benzina, diesel, GPL, metano e naturalmente elettrica.