Colonnine ENEL di ricarica elettrica per auto in ogni luogo

ENEL ha svelato un piano per installare 14mila colonnine di ricarica elettrica per auto entro il 2022. Già nel 2018 saranno 2.500.

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a cura di Dario D'Elia

ENEL ha annunciato un progetto nazionale che prevede l'installazione di 14mila colonnine di ricarica elettrica per veicoli entro il 2022, di cui già 2500 nel 2018 e 7mila nel 2020. Si parla di un investimento tra i 100 e i 300 milioni di euro per realizzare una rete capillare su tutta la penisola.

L'AD di ENEL Francesco Starace stamani presso l'autodromo di Vallelunga, che diventerà il polo di ricerca dell'azienda specializzato in mobilità elettrica, ha spiegato che verranno impiegate le colonnine Quick da 22 kW nelle aree urbane, e le versioni Fast (50 kW) e Ultra Fast (150 kW) per la ricarica veloce sulle strade extraurbane.

enel

L'80% dei punti di ricarica sarà posizionato nelle aree cittadine, di cui il 21% in quelle delle grandi aree metropolitane e il 57% nelle altre città. Il restante 20% sarà dislocato su autostrade e grandi arterie per coprire le grandi distanze. Proprio queste ultime rientrano nel progetto europeo EVA+ (ELECTRIC VEHICLES ARTERIES), che prevede 180 stazioni in ambito extraurbano.

Il polo di Vallelunga nello specifico si occuperà dello sviluppo e dei test delle infrastrutture di ricarica in ambiente reale, coinvolgendo le case automobilistiche che frequentano abitualmente il circuito. Verrà realizzato anche un compartimento avanzato per lo sport racing e un altro dedicato ai servizi avanzati.

colonnine

Oggi ENEL vanta circa 900 colonnine dislocate sul territorio collegate alla piattaforma cloud ELECTRO MOBILITY MANAGEMENT SYSTEM (EMM), che permette la gestione remota e il monitoraggio. Senza contare l'abilitazione di servizi di Smart Charging per gestire le operazioni in ogni dettaglio e la prospettiva di impiegare le soluzioni vehicle-to-grid che prevedono l'impiego delle batterie dei veicoli in carica come nodi della rete energetica.

Il piano nazionale per le aree private invece verrà sviluppato in collaborazione con comuni, regioni o imprese con un contributo da parte dell'azienda fino a un massimo del 65%. Si parla di progetti per PMI, professionisti, esercizi commerciali, etc.