Come accennato nell’approfondimento sopracitato non esiste un metodo di misurazione scientifico a riguardo, non c’è una reale spiegazione legata al colore bensì alla tipologia di vernice o trattamento. Quali vernici sono disponibili sul mercato e quali sono le principali differenze? Andiamo con ordine.
Vernice pastello
La stragrande maggioranza delle auto viene offerta con una vernice pastello di serie, in genere bianca, nera, rosso o blu. Non ci sono differenze di prezzo, un colore vale l’altro in questo caso; si tratta di trattamenti economici e facili da produrre. Di solito sono presenti solo tre strati: primer, vernice e di nuovo vernice. Recuperare una zona danneggiata è relativamente poco impegnativo e spesso funzionano anche i famosi pennelli di ritocco (al netto di trovare il codice colore specifico). Con un trattamento errato potrebbe presentarsi il fastidioso effetto “buccia d’arancia” che si verifica quando gli strati si separano a causa dell’umidità. A livello di sporcizia, la vernice pastello resiste bene e salvo rari casi non avrete di che preoccuparvi.
Vernice metallizzata
Le vernici metallizzate riflettono la luce in quantità superiore rispetto a quelle pastello, sono disponibili in una più ampia varietà di coloro e non incidono particolarmente sul costo dell’auto. In linea generale, dalle nostre ricerche, l’esborso è di circa 500 euro rispetto al costo di listino. La lucentezza maggiore deriva da una piccola quantità di polvere di alluminio mescolata alla vernice; le particelle di metallo raccolgono e riflettono la luce, da qui “nasce” la lucentezza. Le auto metallizzate hanno una resa sempre gradevole, che sia una giornata di sole o una uggiosa. Lo sporco, tuttavia, si mostra in maniera più marcata sulle finiture metalliche e quindi potreste arrivare a pulire la vettura più volte di quanto preventivato.
A questo proposito consigliamo sempre un lavaggio accurato e preciso, le vernici metallizzate si rovinano più facilmente e non è raro, soprattutto sulle automobili nere, osservare controluce i famosi “swirl” creati dai rulli degli autolavaggi. A livello di riparazione, le vernici metallizzate sono più complicate da riprendere ma non impossibili. Menzione d'onore per la vernice micalizzato, disponibile ad esempio in casa Hyundai, una sorta di metalizzato più leggero che presenta però sfumature più marcate.
Vernice perlata
Disponibili in passato per lo più per le supercar o le vetture super esclusive, le vernici perlate sono ultimamente più comuni; regalano un effetto unico e diventano facilmente iridescenti. I produttori, in genere, tendono ad offrire una gamma limitata di colori. Come le metallizzate dalle quali derivano, le tinte perlate sono ancora più suscettibili ai segni e complicate da sistemare.
Vernice opaca
Le finiture opache non sono una scelta comune soprattutto per via del prezzo di acquisto; non è raro vederle in circolazione ma spesso e volentieri si tratta di puri e semplici wrap applicati in un secondo momento (come la Tesla che potete trovare di seguito). Le finiture opache richiedono una manutenzione molto elevata: devono essere pulite regolarmente e il guano dei piccioni tende a rovinarle con estrema facilità a causa del rivestimento differente rispetto alle vernici brillanti. Mentre per le vernici metallizzate il costruttore include sempre una sorta di garanzia, per quelle opache non è così scontato proprio per via dell’elevata manutenzione. Qualche mese fa abbiamo avuto in prova l'elettrica di alta gamma di casa Hyundai, la Ioniq 5, e l'effetto che regalava era davvero appagante alla vista.
Vernice speciale
Lamborghini, come Ferrari, o altri produttori esclusivi offrono vernici speciali caratterizzate dalla presenza di una serie di tonalità quasi infinita. In aggiunta, acquistando pacchetti specifici è possibile scegliere vernici personalizzate e creare miscele estremamente uniche. Un esempio vien proprio da Lamborghini che con il suo programma “Ad Personam” consente di raggiungere la massima essenza della personalizzazione. Il limite qui è puramente in termini economici.
Occhio alla svalutazione
Chi intende cambiare auto con frequenza allora farebbe bene ad evitare tinte forti, come il viola o il verde acido; colorazioni che, tuttavia, su alcuni specifici modelli di alta gamma potrebbero essere più che richiesti. Il nostro discorso è applicabile principalmente alle vetture più “comuni”, per le supercar o soluzioni più premium il discorso è molto più ampio e quasi opposto.