Con una nuova tecnologia, Toyota prova a salvare il motore a combustione

Con l'aiuto di Suzuki, Daihatsu e Subaru, Toyota punta a sviluppare un propulsore endotermico alimentato a biotenolo.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Mentre il resto dell'industria automobilistica si prepara per l'imminente passaggio all’era elettrica, l'esitazione di Toyota di abbracciare completamente i veicoli a batteria ha lasciato molti analisti perplessi. Sì, la società ha affermato che introdurrà 16 nuovi veicoli alimentati a batteria nei prossimi anni ma, nel frattempo, non ci sono grandi piani. In Europa, ad esempio, Toyota commercializza solamente la bZ4X lasciando agli altri produttore più spazio per inserire sul mercato proposte appartenenti a segmenti differenti.
 

Tuttavia, come ha spiegato il colosso nipponico in passato, Toyota punta ad offrire soluzioni variegate per venire incontro al desiderio e alle necessità dei propri clienti. A questo proposito, insieme ad alcuni partner ha fondato la Research Association of Biomass Innovation for Next Generation Automobile Fuels. 

In completa sinergia con Daihatsu, Suzuki, Subaru ed Eneos, Toyota studierà soluzioni a bioetanolo da commercializzare in futuro. Parte dell'obiettivo dell'associazione è migliorare la tecnologia alla base della produzione di bioetanolo; questo include la progettazione e il funzionamento di strutture per identificare potenziali problemi e semplificare il processo. Altrove, i ricercatori studieranno i metodi di coltivazione per garantire la massima quantità di materie prime necessarie per i biocarburanti.  

La neonata associazione non è la sola a perseguire l'introduzione sul mercato di combustibili sostenibili. La casa automobilistica tedesca Porsche insegue, da qualche tempo, gli e-fuel ovvero carburanti sintetici da impiegare come fonte di energia del futuro. In teoria, queste alternative potrebbero essere le ancore di salvezza del motore a combustione, sebbene per gli e-fuel ci siano già stati importanti sviluppi in termini di emissioni e disponibilità. Insomma al momento è difficile capire cosa ci riserverà il futuro, sicuramente ci sposteremo a batteria ma ci saranno produttori pronti ad offrire soluzioni alternative.