Crisi dei semiconduttori: interrotta la produzione di Land Rover

Land Rover ha sospeso la produzione a Nitra, in Slovacchia, a causa della continua carenza di semiconduttori che ha danneggiato l'industria automobilistica globale.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La fabbrica che si occupa della produzione del nuovo Defender e del Discovery a sette posti, i due veicoli più venduti dell'azienda, è stata temporaneamente fermata a causa della carenza di semiconduttori che ha colpito quasi uniformemente tutto il mercato.

Già lo scorso aprile, infatti, Jaguar Land Rover aveva sospeso la produzione nei siti di Castle Bromwich e Halewood nel Regno Unito, interrompendo la produzione di Jaguar XE, XF e F-Type, nonché di Land Rover Discovery Sport e Range Rover Evoque. In quell’occasione, il marchio aveva mantenuto attive le linee degli impianti di Nitra e Solihull, ma ora, secondo il Times, il produttore è stato costretto a mettere definitivamente in pausa la produzione.

Un portavoce di JLR ha dichiarato ad Autocar che come altri produttori automobilistici, JLR ha subito un rallentamento a causa del Covid-19 impattando direttamente sulla produzione mondiale; di conseguenza, al momento, il marchio è alla ricerca per trovare una fonte alternativa di approvvigionamento. Non è stato fornito alcun calendario ufficiale per la riapertura del sito slovacco che ha una capacità di produzione di 150.000 unità all'anno, più di un quinto della produzione di JLR nel 2019, prima che la pandemia colpisse.

I tempi di attesa per il Defender erano già stimati nell'ordine di un anno prima della chiusura e di conseguenza potrebbero aumentare. All'inizio di quest'anno, il CEO di JLR Thierry Bolloré ha comunicato agli investitori che gli sforzi dell'azienda per ordinare i propri componenti elettrici direttamente dalla fonte l'hanno protetta dagli scenari peggiori; non è chiaro se questo modello strategico sia rimasto in vigore fino ad ora.

Al momento le previsioni sono tutto fuorché rosee e si prevede che la carenza possa continuare anche per buona parte del 2022, anche in seguito del blocco del Canale di Suez e dello sviluppo di nuovi contagi in giro per il mondo.