Crisi dei semiconduttori: Tesla ritocca i prezzi verso l’alto

La crisi dei semiconduttori sembra senza sosta e ora, anche Tesla, ha dovuto modificare i prezzi di alcune delle sue vetture. In arrivo, si spera a breve, importanti strategie per mitigare il problema.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La politica dei prezzi del produttore californiano non è mai stata limpida e spesso e volentieri abbiamo riportato notizie riguardanti improvvise correzioni, sia sotto forma di tagli sia di rincari. Nel corso di tutto il 2021, Tesla ha apportato diversi ritocchi ai prezzi di listino di Model 3 e Model Y, cambiamenti che fortunatamente hanno riguardato esclusivamente il mercato americano.

I rincari sono stati di varia natura: da poche centinaia di dollari sino ad alcune migliaia. Ad esempio, lo scorso febbraio, la Model 3 Standard Range Plus è passata da 37.000 dollari a 40.000 dollari mentre la Model Y Long Range ha registrato un incremento di 2mila dollari. Tesla non si è mai espressa a riguardo e pertanto restano ignote le ragioni dietro a questo cambio di pezzo.

Alcune ore fa, Elon Musk ha finalmente chiarito la situazione spiegando ai propri fan i motivi di questa radicale correzione. L'occasione si è creata quando degli utenti hanno chiesto come mai Tesla avesse rimosso il supporto lombare nelle più recenti Model 3 e Y. Secondo Musk, la funzione sarebbe stata eliminata a causa di un utilizzo limitato registrato direttamente dai log delle auto. Una spiegazione con un filo logico che però, stando ad alcune voci di corridoio, nasconderebbe problemi ben più seri legati alla carenza dei semiconduttori.

Inoltre, sempre secondo Musk, l’aumento di prezzo sarebbe legato alla forte pressione della catena di approvvigionamento in tutto il settore. Più in particolare, sarebbero state registrate diverse difficoltà nel reperire alcune materie prime come rame e alluminio. Secondo il numero uno di Tesla, il problema sarebbe dovuto anche un approvvigionamento fuori scala di alcuni produttori che, piuttosto che restare nuovamente senza scorte, avrebbero preferito ordinare quantità massicce anche in eccesso; proprio come i cittadini americani che in tempi di pandemia hanno fanno incetta di tutti i rotoli di carta igienica.

Allo stato attuale, le criticità del mercato si riversano inevitabilmente sui clienti ma in futuro Musk prevede di effettuare importanti manovre per limitare la continua oscillazione dei propri prezzi di listino. Un rapporto del Financial Times, suggerisce che Tesla sia al lavoro per battere la concorrenza siglando importanti accordi con i produttori di semiconduttori e, addirittura, valutare l’acquisto di una fabbrica di chip.

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