Cybersicurezza per auto, la nuova priorità Volkswagen

Volkswagen ha fatto sapere che avvierà una collaborazione con un'agenzia di sicurezza israeliana al fine di creare di un'azienda che si occupi della cybersicurezza delle automobili del futuro, sempre più connesse e hi-tech, e quindi più esposte ad attacchi hacker.

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a cura di Alessandro Crea

Volkswagen, assieme a un'agenzia di sicurezza israeliana, investirà dei capitali per la creazione di una nuova azienda che si occupi di cybersicurezza nel settore automobilistico, la Cymotive Technologies.

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Si tratta di un passo importante in un ambito di rilevanza cruciale per le auto del futuro, che però a tutt'oggi non ha ancora ricevuto la giusta attenzione. In un mondo sempre più tecnologico e connesso infatti, anche le automobili si stanno evolvendo con servizi integrati, connessione a Internet, sistemi di infotainment e quant'altro, senza dimenticare che ormai l'elettronica pervade le nostre auto e che entro un massimo di 10 anni sul mercato dovrebbero iniziare a giungere le prime auto a guida integralmente autonoma.

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Tutto questo comporterà un aumento esponenziale del rischio di hackeraggio, come già hanno sottolineato più volte diversi analisti del settore, attenti agli sviluppi futuri, i cui appelli però sono rimasti fino ad oggi sostanzialmente inascoltati. I produttori infatti attualmente si stanno concentrando maggiormente sullo sviluppo di soluzioni per la guida autonoma, trascurando la sicurezza delle stesse.

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Del resto non serve avventurarsi molto nel futuro per preoccuparsi della sicurezza, visto che anche le automobili attuali hanno già rivelato più volte nei mesi scorsi di essere vulnerabili ad attacchi hacker. Lo dimostrano ad esempio i casi recenti di alcune auto Audi, Fiat, Honda, Volvo e della stessa Volkswagen, dotate di chiavi elettroniche o sistemi keyless facilmente manomissibili, o della Jeep Cherokee, hackerata via Internet mentre era in autostrada a 110 Km/h.

Non conosciamo con precisione i piani Volkswagen e la somma che ha deciso di investire, ma sicuramente è il momento che i produttori prendano coscienza del fatto che la tecnologia non rappresenta solo un'opportunità per migliorare comfort, prestazioni e funzionalità delle proprie auto, ma anche un rischio da valutare accuratamente e trattare di conseguenza.