Dallara: ci vogliono auto elettriche più sobrie, non SUV

Durante i festeggiamenti per i 50 anni di Dallara si è parlato di tanti temi caldi che riguardano il mercato attuale delle auto.

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a cura di Francesco Daghini

In occasione dei festeggiamenti per i 50 anni della società Dallara, il fondatore dell’omonima azienda Gian Paolo Dallara si è spero in parole molto chiare su quella che è la deriva stilistica e tecnica che sta prendendo il mercato delle automobili moderne, in particolare quelle elettriche: secondo Dallara bisogna tornare a uno stile di auto più sobrio e funzionale all’utilizzo quotidiano, allontanandoci dai SUV che oggi invadono le nostre strade.

"Parliamo delle vetture: ho chiesto al mio responsabile dell’aerodinamica se stiamo ottenendo dei risultati nella riduzione della resistenza all’aria. La sua risposta è stata: 'Sì, miglioriamo il coefficiente, ma i miglioramenti sono annullati dall’aumento della superfice frontale'. Allora, sono andato a vedere la mia prima vettura, una vecchia Fiat 500: era larga 1,37 metri e ci stavo bene. Ora guido una 500 di adesso ed è larga 1,8 metri, ma per andare a lavorare mi basta un’auto anche più piccola. Per l’uso quotidiano servono vetture più sobrie, non Suv".

Produrre auto elettriche più piccole consentirebbe di ridurre le dimensioni delle batterie da utilizzare, e di conseguenza il prezzo di vendita, ma oggi il mercato è sempre più alla ricerca di autonomie chilometriche importanti per cancellare il problema dell’ansia da autonomia – anche se le statistiche dicono che l’italiano medio percorre meno di 15 km al giorno in macchina. La sostenibilità economica è un aspetto importante per spingere il mercato automobilistico in una direzione più funzionale alle esigenze di tutti, e non solo della fascia più ricca di popolazione che oggi può già permettersi di acquistare auto sensibilmente più costose della loro controparte endotermica.

Durante l’evento dedicato a Dallara si sono toccati molti argomenti interessanti, dal bando dei motori endotermici fissato al 2035, passando per la guida autonoma e l’auto smart, sempre connessa e in grado di interagire con l’ambiente circostante, per finire a parlare del futuro delle competizioni motoristiche: di seguito vi riportiamo l’intera discussione che ha visto protagonisti tra gli altri anche Mario Almondo, direttore operativo di Brembo Performance e Camillo Mazza, GM di Bosch Italia.