Dall'Olanda l'asfalto che si ripara da solo

In Olanda stanno sviluppando un nuovo tipo di asfalto in grado di riparare da solo le piccole crepe e ricaricare anche le auto elettriche.

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a cura di Alessandro Crea

Siete stufi dei manti stradali sempre danneggiati, non solo nei centri abitati ma a volte perfino in autostrada? Avete rotto più volte uno pneumatico o una sospensione a seguito di una buca? Siete preoccupati per l'autonomia raggiungibile con un'auto elettrica e questo vi dissuade dall'acquistarne una? In Olanda forse hanno la risposta per tutte le vostre preoccupazioni: un nuovo tipo di asfalto in grado di auto riparare le piccole lesioni e ricaricare le auto elettriche.

A sviluppare questo nuovo asfalto è l'Università di Delft. Il suo segreto consiste nella presenza di fibre metalliche al suo interno, che dovrebbero consentire sia di riparare le piccole lesioni, prevenendo così la formazione di buche più ampie e profonde, sia la ricarica dei veicoli elettrici che vi transitano sopra.

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Nel primo caso tuttavia è necessario utilizzare una macchina a induzione, sostanzialmente un enorme magnete, capace di sviluppare abbastanza calore da innescare il processo. Attraverso queste stesse fibre metalliche inoltre, secondo lo scienziato dei materiali Erik Schlangen dell'Università di Delft, dovrebbe anche essere possibile far passare l'elettricità per ricaricare le batterie delle auto elettriche, a patto che queste siano dotate di sistemi di ricarica wireless.

Del resto risolvere il problema dell'autonomia delle auto elettriche è fondamentale per promuoverne la diffusione: secondo Morgan Stanley ad esempio entro il 2040 ci sarà il sorpasso sui veicoli a carburante fossile. Per conseguire questo risultato però non sarà sufficiente un calo dei costi e il raggiungimento della parità delle prestazioni ma bisognerà riuscire ad aumentare l'autonomia delle auto elettriche e migliorarne i tempi di ricarica.

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Le idee comunque sono tantissime. Ad esempio il nuovo asfalto potrebbe consentire alle auto di risparmiare carburante. Nell'asfalto normale infatti il rotolamento provoca costantemente la formazione di microscopiche fossette, che aumentano lo sforzo richiesto all'automobile per avanzare. Diminuendo la rugosità dell'asfalto invece si potrebbe raggiungere, secondo i primi test, una diminuzione dei consumi pari al 3%, che ovviamente non fa la differenza per il singolo automobilista ma può farlo per una nazione.

I ricercatori infine stanno pensando anche a un'altra soluzione per evitare che l'asfalto si deteriori troppo velocemente: aggiungere speciali batteri alla mescola, capaci di produrre carbonato di calcio, che andrebbe a riempire i solchi man mano che si formano, evitando così che l'acqua e i Sali si infiltrino nel manto stradale causando buche e deteriorando strutture come i ponti.

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Il nuovo asfalto è stato già testato su 12 differenti strade olandesi, di cui una ricoperta dal nuovo manto stradale sin dal 2010 e tutte sono ancora in perfette condizioni, anche se secondo Schlangen si tratta di un lasso di tempo ancora insufficiente a valutarne i reali vantaggi.

Il costo è superiore di circa il 25% rispetto a quello normale ma l'investimento sarebbe comunque conveniente visto che dovrebbe garantire una vita media doppia rispetto all'asfalto normale, con un risparmio notevole, anche in termini di tempo e di disagi per gli automobilisti. Secondo i calcoli dell'Università di Delft ad esempio in Olanda la sua adozione dovrebbe consentire un risparmio di circa 90 milioni di euro all'anno.