Debutto in pista per la nuova Ducati elettrica per la MotoE

Il 2023 si avvicina, e Ducati lavora duramente alla sua moto elettrica che sarà utilizzata nel campionato di MotoE; Michele Pirro ai test.

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a cura di Francesco Daghini

Con una mossa a sorpresa, qualche settimana fa Ducati ha annunciato di essere diventata la nuova fornitrice ufficiale delle moto elettriche coinvolte nel campionato MotoE, scalzando l’altra azienda italiana che fino ad oggi si era occupata di fornire le moto al campionato, Energica Motors.

La posizione di Ducati nei confronti delle moto elettriche sta cambiando rapidamente, dopo le dichiarazioni lapidarie di qualche tempo fa che non facevano ben sperare per quanto riguardava l’impegno della Casa di Borgo Panigale verso il mondo della mobilità elettrica. Oggi la storia è completamente cambiata, e a partire dalla stagione 2023 Ducati fornirà le moto che correranno nel campionato di MotoE, per cui era solo questione di tempo prima di vedere il gioiellino Ducati in pista.

Il giorno è finalmente arrivato: il debutto della nuova Ducati elettrica, un prototipo il cui nome in codice per ora è V21L, è avvenuto al Misano World Circuit Marco Simoncelli, dove è stata affidata alle sapienti capacità del pilota professionista e collaudatore Ducati Michele Pirro.

Lo sviluppo è tutt’altro che concluso, ovviamente: Ducati vuole migliorare ulteriormente il progetto, migliorando l’autonomia, riducendo il peso e lavorando ancor di più sulle dimensioni e l’aerodinamica, per offrire le massime prestazioni a chi dovrà guidare questa moto in un campionato competitivo. Uno dei focus principali dei tecnici Ducati è relativo all’impianto di raffreddamento, che avrà il compito di tenere sotto controllo le temperature così da poter avere una erogazione della potenza sempre costante.

Intervistato dopo i primi test, Michele Pirro ha dichiarato:

Provare in circuito il prototipo della MotoE è stata una grande emozione, perché segna l’inizio di un importante capitolo nella storia Ducati. La moto è leggera e ha già un buon bilanciamento. Inoltre la connessione del gas nella prima fase di apertura e l’ergonomia sono davvero molto simili a quelle di una MotoGP. Se non fosse per la silenziosità e per il fatto che in questo test abbiamo deciso di limitare la potenza rilasciata al solo 70% delle prestazioni, avrei potuto pensare benissimo di essere in sella alla mia moto.”

Tutto il lavoro degli ingegneri di Borgo Panigale si tradurrà, presto o tardi, anche in una moto stradale; come sottolineato più volte dalla compagnia, questo importante passaggio avverrà solo quando la tecnologia sarà sufficientemente raffinata da soddisfare le esigenze dei clienti Ducati.