Dopo il taglio delle accise, la benzina torna a salire

Nonostante il taglio delle accise, il prezzo della benzina e del diesel continua a salire con una nuova ondata di rincari: la soluzione del Governo basterà?

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il taglio delle accise da parte del Governo di 25 centesimi (più IVA) per tutto il corso di aprile ha permesso di ridurre il costo di benzina e diesel, rendendo i trasporti su ruota meno impegnativi dal punto di vista economico. La misura, solo provvisoria, non è piaciuta però a diverse associazioni in quanto i prezzi dei carburanti, a poche ore di distanza dal taglio prezzi, hanno ripreso a salire.

Il problema è che il taglio delle accise comincia ad essere eroso dal nuovo aumento delle quotazioni del petrolio; Eni, ad esempio, ha alzato il prezzo raccomandato su benzina e diesel di 6 centesimi erodendo pertanto circa un quinto dei benefici della manovra del Governo. Non è da escludere, purtroppo, che nonostante la manovra il prezzo possa ugualmente raggiungere i prezzi pre-tagli in tempi brevi.

Secondo i dati aggiornati a ieri 24 marzo, il prezzo medio della benzina in modalità self è di 1,881 euro al litro, con diversi marchi compresi tra 1,836 e 1,946 euro al litro (no logo 1,917 euro). In modalità servito, il prezzo medio della verde è di 2,047 euro al litro, con una forbice di prezzi compresa tra 1,958 e 2,118 euro al litro (no logo 1,977 euro). Per quanto riguarda il diesel, la media in modalità self è di 1,862 euro al litro, mentre per il servito è di 2,032 euro al litro. I prezzi del GPL sono compresi tra 0,849 euro al litro e 0,882 euro al litro, a seconda della pompa, mentre il metano si posiziona tra 2,036 e 2,369 euro.

I prezzi rimangono quindi piuttosto alti e a seconda del marchio ci possono essere anche differenze importanti; il consiglio che vi diamo è sempre lo stesso, utilizzare una delle numerose applicazioni capaci di definire quasi in tempo reale il prezzo del carburante nelle pompe più vicine alla propria posizione.