Dopo il taglio delle accise, la benzina torna a salire
Il taglio delle accise da parte del Governo di 25 centesimi (più IVA) per tutto il corso di aprile ha permesso di ridurre il costo di benzina e diesel, rendendo i trasporti su ruota meno impegnativi dal punto di vista economico. La misura, solo provvisoria, non è piaciuta però a diverse associazioni in quanto i prezzi dei carburanti, a poche ore di distanza dal taglio prezzi, hanno ripreso a salire.
Il problema è che il taglio delle accise comincia ad essere eroso dal nuovo aumento delle quotazioni del petrolio; Eni, ad esempio, ha alzato il prezzo raccomandato su benzina e diesel di 6 centesimi erodendo pertanto circa un quinto dei benefici della manovra del Governo. Non è da escludere, purtroppo, che nonostante la manovra il prezzo possa ugualmente raggiungere i prezzi pre-tagli in tempi brevi.
Secondo i dati aggiornati a ieri 24 marzo, il prezzo medio della benzina in modalità self è di 1,881 euro al litro, con diversi marchi compresi tra 1,836 e 1,946 euro al litro (no logo 1,917 euro). In modalità servito, il prezzo medio della verde è di 2,047 euro al litro, con una forbice di prezzi compresa tra 1,958 e 2,118 euro al litro (no logo 1,977 euro). Per quanto riguarda il diesel, la media in modalità self è di 1,862 euro al litro, mentre per il servito è di 2,032 euro al litro. I prezzi del GPL sono compresi tra 0,849 euro al litro e 0,882 euro al litro, a seconda della pompa, mentre il metano si posiziona tra 2,036 e 2,369 euro.
I prezzi rimangono quindi piuttosto alti e a seconda del marchio ci possono essere anche differenze importanti; il consiglio che vi diamo è sempre lo stesso, utilizzare una delle numerose applicazioni capaci di definire quasi in tempo reale il prezzo del carburante nelle pompe più vicine alla propria posizione.
