FBI: attenzione agli attacchi informatici sulle auto

Le autorità statunitensi si uniscono a quelle voci che sottolineano i rischi informatici nelle auto moderne. Ci sono diversi potenziali problemi, nel software connesso a Internet ma anche nei PC delle officine.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Anche l'FBI si è accorto che le automobili sono sempre più esposte a rischi informatici. Il Federal Bureau of Investigation, infatti, ieri ha diramato un comunicato congiunto con la NTSA (l'autorità per la sicurezza autostradale), per ricordare ai cittadini statunitensi che le auto moderne sono a rischio di attacco informatico.

Molti lettori di certo ricorderanno la Jeep Cherokee hackerata a 100 Km/h via Internet, e qualche altro caso che ha dimostrato la potenziale vulnerabilità dei software installati sulle automobili moderne. Un problema che si farà sentire sempre di più in futuro, soprattutto con il diffondersi di veicoli dotati di un collegamento alla Rete.

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Per i produttori di auto e i consumatori si tratta di rendere le auto più appetibili grazie ai molti servizi resi possibili dai servizi cloud, ma non si possono trascurare i grandi rischi. Se ci "entrano" nel computer o il telefono è già un bel problema, ma se accade con l'auto il pericolo è ovviamente è molto più rilevante.

Le autorità USA sottolineano che il pericolo non è limitato a un possibile attacco in remoto, ma che potrebbe passare anche dai computer delle officine. Quei computer che i meccanici usano per analizzare lo stato dell'auto, individuare eventuali problemi e decidere come intervenire. Ci sono poi i sistemi di comunicazione remota installati da alcune assicurazioni, che creano un'ulteriore porta di accesso per un malintenzionato.

La nota dell'FBI dà anche qualche suggerimento: mantenere il software aggiornato, apportare modifiche al software con estrema cautela, collegare dispositivi di terze parti con prudenza, controllare le persone che hanno accesso fisico al veicolo.

Sono tutte cose che molti di noi già sapevano, ma non può fare che bene il comunicato dell'FBI, perché può raggiungere un maggior numero di persone rispetto a quelle che seguono testate specializzate come Tom's Hardware. E di sicuro il parametro più importante in sicurezza informatica è proprio la corretta informazione delle persone: chi sa quali pericoli può correre ha uno strumento in più per tutelarsi, sin dal momento dell'acquisto.

E una maggiore informazione può senz'altro aiutare a innescare un meccanismo virtuoso: se il compratore dà valore alla sicurezza informatica dell'auto, il produttore comprenderà che è un aspetto su cui investire per vendere più auto, e alla lunga ci guadagniamo tutti. Almeno fino a quando (se) supereremo il concetto di auto privata.