FCA pronta ad abbandonare i diesel dal 2022?

Il Financial Times anticipa che nel prossimo piano industriale di FCA c'è la dismissione delle motorizzazioni diesel a partire dal 2022.

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a cura di Dario D'Elia

Fiat Chrysler potrebbe abbandonare definitivamente i motori diesel a partire dal 2022, secondo una serie di fonti autorevoli intercettate dal Financial Times. L'annuncio potrebbe avvenire il primo giugno, in concomitanza con la presentazione del piano industriale quadriennale.Per ora si parla di un cambio di direzione nel segmento auto, mentre per i mezzi di grandi dimensioni, come quelli commerciali e pick-up, il diesel sembra essere ancora un'opzione vincente. FCA di fatto si allinea alle strategia della concorrenza: anche Toyota e Volkswagen hanno annunciato il pensionamento a breve termine dei diesel.

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Sergio Marchionne, AD di FCA

La prospettiva di motorizzazioni benzina, ibride ed elettriche per Jeep, Ram, Dodge, Chrysler, Maserati, Alfa Romeo e Fiat si deve a diverse motivazioni. La prima è che per ridurre il particolato emesso da questi motori bisogna impiegare tecnologie sempre più sofisticate e costose - si stima circa il 20% in più rispetto al passato. In prospettiva vuol dire che i listini sarebbero destinati a crescere perdendo appeal nei confronti dei consumatori. Uno scenario ulteriormente peggiorato dalla progressiva riduzione dei prezzi delle elettriche.

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In secondo luogo lo scandalo diesel-gate, che ha coinvolto Volkswagen, ha catalizzato l'attenzione sul tema con conseguenze politiche cavalcate dai colossi che da anni investono su ibrido (basato su benzina) ed elettrico.

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I governi quindi hanno consolidato la strategia degli incentivi per favorire le motorizzazioni più "ecologiche". Non è un caso che l'anno scorso in Europa il segmento diesel abbia perso l'8% del mercato, crollando al 43,8% (Fonte: Jato Dynamics).

L'unica azienda ancora a tenere duro è stata proprio FCA, che è passata dal 40,4% al 40,6% del suo parco auto venduto grazie soprattutto al mercato italiano. Nel nostro paese infatti la quota vendita complessiva diesel è ancora del 56%.

"Questo perché il governo italiano non ha ancora preso una chiara posizione anti-diesel e perché l'Italia è il terzo paese più caro in Europa per quanto riguarda la benzina", ha sottolineato Felipe Munoz, analista automotive di Jato Dynamics.