Dalla Fiat Duna alla prima monovolume con guida autonoma "Made in Google". "How many roads must a man walk down before you call him a man?", cantava Bob Dylan. Sergio Marchionne di chilometri ne ha fatti tanti e ne sta facendo macinare altrettanti a Fiat Chrysler Automobiles là dove nessuno si sarebbe aspettato.
L'ultima indiscrezione captata dal noto blog Autoextremist e poi rilanciata dal Wall Street Journal, confermerebbe Google e Fiat a un passo da un accordo storico che potrebbe rivoluzionare il mondo dell'auto. Secondo una fonte autorevole da diversi mesi i due colossi starebbero studiando una partnership per integrare la tecnologia Google nei veicoli italo-americani.
La prima candidata a lungo termine potrebbe essere la nuova monovolume Chrysler Pacifica, un modello plug-in ibrido erede della Dodge Grand Caravan e del Grand Voyager. Alphabet (Google) sta cercando da tempo un partner industriale perché si è resa conto di non poter avviare in autonomia uno spinoff completamente dedicato alla produzione di auto in grande scale. Meglio fornire la tecnologia di guida automatica a chi è del settore.
Marchionne, d'altra parte, ha fiutato l'aria e compreso che i costi di sviluppo per un'innovazione di tale portata non sono sostenibili. L'acquisizione di tale know-how si può ottenere con accordi oppure fusione societaria. E poi non si può dimenticare che le auto Google hanno già effettuato più di 1,5 milioni di km di test su strada.
Da quando in Google si è insediato John Krafcik, ex responsabile sviluppo di Ford ed ex presidente di Hyundai USA, il programma Google Self-Driving Car si è fatto più serio. A partire dal progetto di creare un centro tecnico nei pressi di Detroit, dove sono presenti praticamente tutte le aziende che operano nell'automotive statunitense. Fiat Chrysler Automobiles compresa.