Probabilmente è poco noto, ma sono anche le pastiglie a produrre piccolissime particelle inquinanti, non solo i motori, in una quantità che oscilla tra il 35 ed il 45% delle polveri sottili presenti nelle città.
Ultimamente il tema dell’ inquinamento ambientale è all’ordine del giorno, soprattutto l’inquinamento ambientale prodotto dalle auto. É comune ormai in questo ambito parlare di particolato, ovvero particelle finissime gravemente dannose per l’organismo umano, derivanti dalla combustione naturale o artificiale come quella dei motori diesel o benzina dotati di iniezione elettronica. Per tale ragione è in uso da anni uno speciale filtro antiparticolato collocato nello scarico , da ora necessario anche sulle auto a benzina.
Queste finissime particelle vengono però prodotte anche dall’attrito dei ferodi, ordinariamente conosciuti come pasticche o pastiglie, sui dischi freno, che liberano queste polveri sottili.
Con l’obiettivo di ridurre la produzione di queste polveri, la tedesca Mann+Hummel, ha progettato il dispositivo denominato Brake Dust Particle Filter . Secondo l’azienda ideatrice, tale filtro , posizionato accanto alla pinza del freno, può assorbire fino all’80% del particolato prodotto.
Tale disposizione del “BDPF”, posto alla sommità del disco , permette di catturare tali microparticelle prima che i fumi vengano dispersi nell’ambiente.
Il filtro BDPF è stato progettato per essere compatibile con tutte le tipologie di vetture. Con un peso totale di 500 grammi , prevede una rete di metallo di piccole dimensioni e un materiale filtrante che possa imprigionare le particelle. Il dispositivo ha già superato i test di frenata ed è stato ideato per avere un ‘ efficienza per tutta la vita operativa dei ferodi. Tale tecnologia sembra poter attrarre notevolmente i costruttori e Volkswagen è tra i primi nel test di potenzialità.