FlixBus, la low cost del trasporto extraurbano è salva

FlixBus, il low cost del trasporto extraurbano su gomma, potrà continuare ad operare il Italia. Sconfitta la lobby che aveva cercato di affondare l'innovativa società tedesca che ha fatto una piccola rivoluzione digitale.

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a cura di Pino Bruno

C'era una volta la lobby delle società di trasporti extraurbani che ha provato in mille modi, a colpi di emendamenti e contro emendamenti, a bloccare FlixBus. La lobby c'è ancora ma, alla fine, l'innovativa low cost europea degli autobus, fondata sei anni fa a Monaco di Baviera, l'ha spuntata e potrà continuare a operare in Italia. Ieri sera il Decreto Sud che contiene anche la norma "salva FlixBus" è diventato legge, dopo l'approvazione definitiva del provvedimento da parte della Camera dei deputati.  

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Perché FlixBus dava tanto fastidio? Per lo stesso motivo per cui le low cost aeree, al loro esordio, erano viste come il fumo negli occhi dalle compagnie tradizionali. Perché ha scardinato il meccanismo dei prezzi e, in qualche caso, veri e propri "cartelli" delle tariffe. Finora il trasporto extraurbano in Italia si è basato sulle autorizzazioni per far viaggiare i bus da una regione all'altra concesse a società che svolgono quasi esclusivamente questa attività. Senza tali autorizzazioni nulla da fare.

FlixBus ha un altro approccio. È una piattaforma online che si basa su accordi con piccole e medie imprese locali che accettano gli standard stabiliti di qualità, prezzi e sicurezza. Insomma, un mix di start-up tecnologica, piattaforma di e-commerce e azienda di trasporti che in pochi anni ha creato la rete di autobus intercity più estesa d'Europa, con 1000 destinazioni in 20 paesi e 100mila collegamenti al giorno. Vi sarà di certo capitato di incrociare uno degli autobus FlixBus con la caratteristica livrea verde-arancio.

Il successo di FlixBus si deve soprattutto alla digitalizzazione dei mezzi di trasporto tradizionali, all'app per la prenotazione e il pagamento dei viaggi, al Wi-Fi gratuito a bordo di ogni mezzo e alla tracciabilità via GPS. Oltre, ovviamente, alla tariffe, che variano di giorno in giorno come succede con gli aerei low cost e che in genere sono molto interessanti. Sul mercato l'effetto FlixBus si è già avvertito, perché ha innescato la concorrenza al ribasso da parte delle aziende tradizionali.

flixbus tratteCerto, non è finita, perché il decreto approvato ieri prevede che entro settembre il governo avvii la riforma del settore dei trasporti interregionali a lunga percorrenza e dunque la lobby potrebbe sparare qualche altra cartuccia.

Il percorso della concorrenza e della trasparenza, però, è ormai tracciato, come sottolinea il direttore generale di Flixbus, Andrea Incondi: "Il Parlamento ha messo la parola fine a una vicenda surreale chiediamo al Ministero dei Trasporti di farsi garante di ciò, d'ora in avanti: il tavolo di lavoro istituzionale sia lo strumento utile per affrontare eventuali riforme offrendo un quadro normativo chiaro, stabile e aperto al futuro".

"Con la conferma in via definitiva del provvedimento - ha aggiunto Incondi - finalmente potremo tornare, insieme ai colleghi e alle aziende che con noi collaborano ogni giorno, a dedicarci con serenità al lavoro che amiamo fare, continuando ad offrire ai milioni di passeggeri la possibilità di viaggiare in Italia e in Europa. Viva FlixBus, Viva la libertà di viaggiare".

La chiusura di FlixBus in Italia era stata paventata a febbraio, quando il Parlamento aveva adottato un emendamento al decreto Milleproproghe che imponeva alla start-up tedesca di dotarsi di autobus propri per continuare a operare. Cioè la negazione della filosofia stessa di FlixBus. Da ieri sera siamo un po' più europei.