Ford lavora a un linguaggio visivo per le auto a guida autonoma, così i pedoni non si allarmano

Ford ha condotto una serie di test in Germania per capire se la segnaletica luminosa possa rendere più sicura la convivenza fra i veicoli a guida autonoma e gli altri utenti stradali umani, come pedoni, conducenti e ciclisti. I primi risultati sono incoraggianti.

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a cura di Dario D'Elia

Ford ha condotto una serie di test in Germania per capire se la segnaletica luminosa possa rendere più sicura la convivenza fra veicoli a guida autonoma e agli altri utenti della strada, come pedoni, conducenti umani e ciclisti. Il tutto sviluppando un linguaggio visivo di riferimento .

La sperimentazione ha qualche elemento di bizzarria, ma pare funzionale allo scopo. Come è già avvenuto negli Stati Uniti nel 2017, i tecnici Ford in collaborazione in questo caso con la University of Technology di Chemnitz, hanno simulato l’esperienza a bordo di un veicolo a guida autonoma, facendo indossare al conducente una Human Car Seat, una particolare tuta, in grado di nascondere un vero conducente nella posizione di guida. In pratica ai pedoni il furgoncino Transit Connect impiegato sembrava effettivamente autonomo.

"Dai test condotti si è potuto constatare come gli utenti abbiano risposto positivamente alla vista della segnaletica luminosa, assunto importante, che permette ai ricercatori di avere una base da cui partire per sviluppare ulteriormente e affinare tale linguaggio", sottolinea Ford.

Sul tetto infatti è stata montata una barra luminosa – visibile fino a 500 metri - che lampeggiava nei colori bianco, viola e turchese per indicare la marcia, la sosta o il dare la precedenza del veicolo. Luci che sono state replicate anche sulla parte superiore del parabrezza.

"Fondamentalmente le persone hanno bisogno di fidarsi dei veicoli autonomi e di sviluppare un metodo universale di comunicazione visiva che sia la chiave di tutto. L’idea di trasformare qualcuno in Human Car Seat è emersa durante un momento di pausa e c’è stata subito la consapevolezza che questo fosse il modo migliore e più efficace per scoprire ciò che ci serviva per mettere in atto il progetto", ha raccontato Thorsten Warwel, Manager, Core Lighting, Ford of Europe.

"La sperimentazione ha dimostrato che il 60% delle 173 persone intervistate, dopo aver incrociato il Transit Connect, ha pensato si trattasse di un veicolo autonomo", assicura l'azienda. "Sommando i feedback di altre 1.600 persone, è emerso che il turchese sia il colore preferito, in quanto più evidente del bianco e meno facilmente confuso con il rosso rispetto al viola. Inoltre, si è potuto constatare come gli utenti abbiano risposto positivamente alla vista della segnaletica luminosa, assunto importante, che permette ai ricercatori di avere una base da cui partire per sviluppare ulteriormente e affinare tale linguaggio".

Secondo il dott. Matthias Beggiato del Dipartimento di Psicologia, presso l’Università, "il contatto visivo è importante, ma il nostro studio ha dimostrato che la prima cosa fondamentale per gli utenti della strada è capire cosa stia facendo un veicolo".

Per il futuro è previsto un ulteriore impegno per rendere i segnali luminosi "più chiari e più intuitivi per tutti". Sul posizionamento invece vi sono ancora dubbi, perché grazie alla collaborazione con la specialista dell’illuminazione  HELLA lo spostamento sulla griglia e sui fari non ha influito sensibilmente sull'esperienza finale.

Ford ad ogni modo sta collaborando con diverse realtà industriali, tra cui l'International Organization for Standardization e la Society of Automotive Engineers, e sta invitando altri brand automotive e tech a contribuire per creare un linguaggio visivo standard.