Formula 1, tutti i segreti della sicurezza

Ma come ha fatto a sopravvivere? È questa la domanda più diffusa all'indomani del terribile incidente accaduto ad Alonso e alla sua McLaren. La risposta è complessa, i dispositivi di sicurezza sono davvero molti sulle Formula 1 attuali, ecco alcuni dei principali.

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a cura di Alessandro Crea

Se seguite la Formula 1 sicuramente avrete assistito al terribile incidente accaduto ad Alonso e alla sua McLaren durante il 18° giro del Gran Premio di Australia, che ha inaugurato la stagione 2016/17.

L'incidente è stato spaventoso, l'auto è letteralmente decollata, andandosi a schiantare ad altissima velocità contro le protezioni a bordo pista lasciando dietro di sé una nube di detriti che volavano impazziti, quasi come dopo un'esplosione. Eppure il pilota spagnolo non solo è uscito del tutto illeso dall'auto completamente distrutta ma l'ha fatto anche sulle proprie gambe.

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Come ha fatto? Le attuali auto di Formula 1 hanno fatto passi da gigante nella sicurezza, basti ricordare che ancora non molti anni fa Felipe Massa restò in coma per diverso tempo, per non parlare invece dei decenni precedenti, in cui per incidenti molto meno brutali persero la vita piloti come Gilles Villeneuve o Ayrton Senna.

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Le soluzioni adottate sono plurime, anzitutto ci sono le cosiddette crash box, aree specifiche del telaio che servono ad assorbire gli urti, distribuite davanti, dietro e sui due lati dell'abitacolo vero e proprio, realizzato in fibra di carbonio.

Le crash box in pratica collassano completamente in caso di urto diretto, contribuendo così a dissipare l'energia cinetica dello scontro senza trasmetterla alla scocca centrale e al pilota che la occupa.

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Poi c'è il cosiddetto roll hoop, il dispositivo che evita che il pilota resti schiacciato in caso di capovolgimento e che quest'anno, per essere omologato, deve resistere a un carico "statico" di circa 10 tonnellate.

Infine c'è il sistema HANS (Head And Neck Support, supporto per testa e collo), che aiuta il pilota a sopportare le enormi accelerazioni laterali a cui è sottoposto.

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Come forse avrete poi visto nelle sezioni preliminari prima dell'inizio del campionato attuale vero e proprio, la Ferrari ha già testato un'ulteriore protezione per la testa, chiamata Halo, il cui design però non è ancora definitivo ma che dovrebbe comunque debuttare a partire dal prossimo anno.

In generale la sicurezza è un concetto in continua evoluzione, perché ogni anno l'asticella della sfida si alza e per poter incrementare anche il livello di protezione è necessario raccogliere sempre più dati e soprattutto analizzarli in maniera efficace.

halo

Da 15 anni ad esempio a bordo delle Formula 1 è installata una sorta di "scatola nera" simile per funzioni a quella presente sugli aerei, chiamata accident data recorder e destinata a raccogliere informazioni decisive sulle dinamiche degli incidenti.

Da quest'anno infine c'è un ulteriore novità, la cosiddetta high speed accident camera, una speciale videocamera che filma a ben 400 fotogrammi al secondo, e che quindi consente di studiare quello che accade in un incidente come mai prima d'ora era stato possibile.