Gestori delle autostrade: no alla ricarica elettrica Enel

Enel conferma una battuta di arresto per il suo progetto EVA+, che prevede l'installazione di 180 paline di ricarica elettrica sulle autostrade. La colpa è di Aiscat?

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Enel a partire da quest'anno avrebbe dovuto installare 180 colonnine di ricarica per auto elettriche lungo la rete autostradale ma al momento appare tutto bloccato.Il motivo si deve a una querelle esplosa con l'associazione dei concessionari autostradali Aiscat, uno dei suoi partner del progetto Eva+.

evaplus

EVA+

Eva+ (Electric Vehicles Arteries), che vede coinvolti Italia e Austria, nasce con un accordo tra gli operatori elettrici Enel e Verbund, nonché BMW, Nissan, Renault e Volkswagen. Grazie a un finanziamento europeo di 4,2 milioni di euro proveniente dall'Innovation and Networks Executive Agency, punta a realizzare una rete di infrastrutture di ricarica veloce su strade e autostrade italiane e austriache entro il 2020.

slide01

Cuore del progetto il sistema di ricarica "fast recharge plus" di Enel che dovrebbe consentire in condizioni ideali di ricaricare due veicoli contemporaneamente in circa 20 minuti. Il tutto sfruttando i connettori multi-standard CCS Combo 2 (Combined Charging System) per la ricarica rapida in corrente continua (DC) e in corrente alternata (AC), e CHAdeMO per la ricarica veloce in corrente continua. Le prese AC sono da 50 kW e quelle DC da 43 kW e 22 kW. Da ricordare che BMW, Renault e Volkswagen si affidano a CCS Combo 2, mentre Nissan a CHAdeMO.

slide05

Aiscat avrebbe dovuto concordare i migliori punti per installare le paline e implementare le infrastrutture - per altro finanziate al 50% dalla Connecting Europe Facility in relazione al programma Trans European Network.

"Abbiamo firmato un protocollo d'intesa con Enel per lo studio di soluzioni possibili che, tra le altre, prevedono anche l'installazione di colonnine che fanno parte del progetto Eva Plus", ha confermato Massimo Schintu, direttore generale di Aiscat, a La Repubblica. "Rispetto a tale accordo, è emerso un diverso orientamento da parte di Enel che speriamo di poter superare velocemente".

Non convincono né la tecnologia né la modalità di accesso alle colonnine. "Della proposta di Enel non ci convince il modello operativo perché riteniamo fondamentale che tutti i clienti possano rifornirsi alle colonnine, indipendentemente dal service provider utilizzato e dalle soluzioni tecnologiche utilizzate", ha aggiunto Schintu.

"Consideriamo strategico lo sviluppo della mobilità elettrica e intendiamo investire pesantemente in questo ambito, in accordo con le case automobilistiche leader in questo segmento. Al momento stiamo ricercando soluzioni alternative e più efficaci per chi viaggia in autostrada: a breve prenderemo una decisione".

Di diverso avviso Enel che ha fatto sapere che  per il progetto Eva plus, "verrà adottato lo standard più avanzato e attualmente utilizzato in tutte le autostrade europee".

"Eva plus è stato promosso da Enel insieme alle case automobilistiche Nissan, Renault, Bmw e Volkswagen oltre a Verbund. Entro il 30 settembre prevediamo di installare le prime trenta colonnine lungo il corridoio autostradale", ha assicurato l'azienda. Insomma Enel vuol procedere anche a costo di doverle posizionare fuori dalla sede autostradale, vicino agli accessi.


Tom's Consiglia

Un powerbank da 20.000 mAh può essere sempre utile: il Coolreall ha 3 porte USB.