Goodyear, ecco la tecnologia dietro i pneumatici all season

In un evento stampa dedicato ai pneumatici All Season, Goodyear ci racconta il loro intero processo di creazione, facendoci toccare con mano (e tramite il volante) l'importanza dello studio dietro questo prodotto.

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a cura di Valerio Nebuloni

Sono una dotazione essenziale, spesso sottovalutata e per molti dalla tecnologia sconosciuta. In effetti molte persone non conoscono neanche la marca e il modello che equipaggia la propria vettura e la loro scelta è quasi sempre delegata al gommista di fiducia; ma che differenze ci possono essere tra i vari tipi di pneumatici? Durante un evento stampa lo ha spiegato Good Year, illustrando anche le tecnologie e l'intero processo produttivo delle cosiddette gomme all season, adatte cioè a fondi e temperature diverse.

Senza analizzare le piccole differenze tra i vari prodotti che le case commercializzano, ne esistono principalmente due categorie, estivi e invernali, che da sempre ci hanno abituati alla prassi del cambio gomme.

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Come suggerisce il nome, le loro caratteristiche sono studiate per adattarsi al meglio durante le diverse stagioni, grazie all'uso di mescole specifiche per le diverse temperature e di un disegno del battistrada studiato per garantire il massimo grip su fondi diversi.

In particolare le dotazioni estive rispondono bene a temperature superiori ai 10 gradi, su fondi prevalentemente asciutti e poco viscidi, mentre le dotazioni invernali hanno performance impareggiabili a temperature più basse e su fondi a bassa aderenza, che siano essi fango, acqua, neve e ghiaccio, per via della loro composizione e del disegno del battistrada specifico.

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Anticipare, ritardare o saltare completamente il cambio gomme per varie ragioni crea una situazione molto pericolosa, perché l'uso in condizioni inverse non solo provoca un consumo anomalo ma anche condizioni di aderenza fortemente compromesse.

C'è però un terzo protagonista in scena, il cosiddetto quattro stagioni, uno pneumatico polivalente, che unisce con un buon compromesso i due mondi, capace di avvantaggiare i guidatori che non percorrono moltissimi chilometri all'anno. Non è una novità, è stato inventato molto tempo fa da Goodyear con il nome di Tiempo, per evolvere fino ai giorni nostri nel Vector 4Season.

Il mercato di questi pneumatici è interessante perché è da sempre molto apprezzato in America, dove addirittura rappresenta il primo equipaggiamento di molte vetture e in Europa sta vivendo una crescita esponenziale. Prima di raccontarvi le sue caratteristiche, vi portiamo al cuore del suo sviluppo.

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Siamo all'Innovation centre di Goodyear in Lussemburgo e il nostro tour inizia alla scoperta dei materiali utilizzati per la produzione della carcassa dello pneumatico, come acciaio, Kevlar, nylon e altri filamenti compositi, metallici e non.

La progettazione è coadiuvata da un intenso e continuo scambio di informazioni tra i progettisti e i tecnici in laboratorio che testano resistenze, intrecci ed usi di varie percentuali di ogni materiale per trovare il giusto bilanciamento per le caratteristiche richieste. I controlli sui materiali poi raggiungono standard elevatissimi, come le scansioni a raggi x ad altissima risoluzione.

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La carcassa va poi rivestita e per farlo serve il componente più importante: la gomma!

In un laboratorio dedicato si studia e si produce la mescola, composta da un mix segreto di gomma naturale e artificiale con i vari agenti chimici destinati a stabilizzarla, colorarla e a conferirle le proprietà di elasticità, durezza, aderenza e risposta ai diversi range di temperature e fondi desiderate.

Vanno inoltre aggiunti gli ingredienti necessari alla vulcanizzazione. Il prodotto di questa ricetta è infatti molle e deformabile, come una gomma da masticare per intenderci, e va reso  elastico; il processo irreversibile che conferisce alla gomma questa proprietà si chiama appunto vulcanizzazione e consiste, in breve, in una cottura della mescola a temperatura specifica, dove le molecole di zolfo (aggiunte in precedenza) legano le catene di polimeri, costringendole a ritornare al loro posto dopo uno stress meccanico.

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In ordine cronologico questa fase avviene nella parte finale, durante la stampa del pneumatico.  La vulcanizzazione è stata inventata da Charles Goodyear stesso, in un curioso modo accidentale, ovvero nascondendo un intruglio di gomma e zolfo nel forno di casa per sfuggire alle lamentele della moglie, esausta per i suoi continui esperimenti.

Nel reparto design viene scelta l'impronta del battistrada, coniugando le visioni artistiche dei disegnatori allo studio sul comportamento di intagli, tassellature e vie di fuga. L'impegno progettuale è notevole.

L'ultima divisione è quella per i test, sia sul campo che in scala in laboratorio, nello specifico del Vector 4Season è una struttura climatizzata ottenuta dall'unione di più container. In questo piccolo mondo artico scienziati e ingeneri testano le proprietà di aderenza della gomma e del battistrada, creando e compattando della neve prodotta in loco e con apparecchiature sofisticate. Qui abbiamo incontrato Giacomo, un nostro giovane connazionale, responsabile per queste specifiche sperimentazioni.

Tutti questi reparti sembrano indipendenti ma in realtà cooperano in simbiosi durante il processo di creazione; le informazioni e i feedback di ogni test modificano l'intera catena di creazione, facendo venire incontro le necessita dei disegnatori, chimici e collaudatori, rendendo quindi il raggiungimento delle specifiche desiderate una costante evoluzione d'insieme.

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Tornando al prodotto, a chi è destinata la sua ingegnerizzazione? L'all season risponde alle esigenze di chi abita in climi temperati e non vuole dotarsi di un doppio treno di pneumatici, risparmiando tempo e denaro. Abbiamo potuto constatare le sue ottime doti di sicurezza sui fondi a bassa aderenza (i più pericolosi), con la vettura sempre in grado di reagire con prontezza e agilità.

È il santo Graal? No. Trattandosi, come detto, di un compromesso non potrà mai raggiungere le caratteristiche di gomme specifiche, quindi chi abita in montagna dovrebbe comunque preferire gli invernali ma chi fa meno di 15.000km l'anno e guida prevalentemente in città potrebbe trovare un ottimo alleato nell' all season in quanto si tratta di un pneumatico con buone prestazioni sia d'estate che d'inverno.

È senza dubbio la soluzione più sicura per chi usa gli estivi tutto l'anno e più economica se abitate in zone sottoposte a ordinanze invernali, evitando di incappare in multe salate durante la validità delle stesse (ricordiamo dal 15 novembre al 15 aprile con un mese di cuscinetto prima e dopo).

Se non siete sicuri della scelta con questo semplice test potrete capire se le vostre abitudini rispondono più all'all season o al doppio treno: www.letuegomme.it.

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Per concludere, avrete capito che quando si parla di pneumatici non si tratta di semplici gomme ma dell'unico contatto tra la nostra auto e la strada, che fa la differenza in condizioni critiche o di emergenza. Di conseguenza la loro scelta dovrebbe richiedere più attenzione da parte di tutti, evitando di ragionare solo in termini di costo all'acquisto ma prediligendo sicurezza e uso tipico.