Hyperloop, il treno da 1000 km/h avrà sospensioni italiane?

Intervista a Emanuele Raffaele, uno degli studenti dell'Istituto Superiore Sant'anna e dell'Università di Pisa, che ha progettato le sospensioni per Hyperloop.

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a cura di Dario D'Elia

Hyperloop, il treno da 1000 km/h che promette di collegare i 570 km tra San Francisco e Los Angeles in 35 minuti, potrebbe montare sospensioni progettate in Italia. Nello specifico il genio è quello di un gruppo di studenti dell'Istituto Superiore Sant'anna e dell'Università di Pisa.

Hyperloop concept
Hyperloop concept

Emanuele Raffaele, Luca Cesaretti, Lorenzo Andrea Parrotta, Tommaso Sartor, Giorgio Valsecchi, Sandro Okutuga e Giulio De Simone – tra i 24 e i 26 anni – hanno sviluppato un progetto che a fine mese concorrerà allo SpaceX Hyperloop Pod Design Weekend organizzato presso la Texas A&M University (Austin).

In caso di vittoria riceveranno un premio in denaro e la possibilità di contribuire alla realizzazione di questo rivoluzionario mezzo di trasporto, immaginato nel 2013 da Elon Musk - il patron delle auto elettriche Tesla. Il primo prototipo di Hyperloop sarà testato in scala 1:2 la prossima estate su un tracciato di circa 1 miglio.

RENDERING
Rendering sospensione italiana

"Nel 2015 SpaceX ha lanciato l'Hyperloop Pod Competition a livello internazionale per avvicinare finanziatori e coinvolgere aziende, enti accademici nonché studenti", spiega a Tom's Hardware Emanuele Raffaele, oggi PHD presso l'Università di Pisa. "Nasce comunque come progetto open".

Tutto è iniziato con la tesi di Luca Cesaretti e Lorenzo Andrea Parrotta. Le sospensioni non possono che essere fondamentali per un treno super-veloce che vuole viaggiare in canali depressurizzati (un millesimo rispetto al normale) e avvantaggiarsi della conseguente riduzione d'attrito.

Dopodiché il gruppo (Hyperloop Team Pisa) si è allargato e le istituzioni accademiche hanno dato pieno appoggio. In poco meno di 6 mesi, considerate anche le competenze messe in gioco, è stato possibile realizzare il progetto di uno dei sottosistemi principali, ovvero le sospensioni.

Hyperloop concept

Il documento Alpha di Musk prevedeva fin dall'inizio varie ipotesi di sviluppo. Il team italiano, considerando un Pod (modulo di trasporto) a levitazione su cuscinetto d'aria - ma Musk potrebbe prediligere la levitazione magnetica (MAGLEV) - ha studiato più tecnologie di sospensione. Sebbene al momento preferiscano non svelare i dettagli e attendere l'evento di Austin, Raffaele ci ha confidato che le opzioni non possono essere poi tante. Esclusa la classica sospensione passiva, che ad alte velocità inficerebbe il confort dei passeggeri, rimangono solo quelle attive e semi attive basate su fluidi magnetoreologici.

Team Photo   Hyperloop Team Pisa

In pratica qualcosa di simile a ciò che viene impiegato in Formula 1 o sulle auto supersportive. I ferrofluidi ad esempio grazie all'attivazione di campi magnetici si polarizzano e variano di conseguenza le loro caratteristiche dinamiche. L'ammortizzazione quindi cambia in relazione a cosa i sensori rilevano e a come le centraline reagiscono per ottenere confort e "tenuta di strada".

Hyperloop concept

"Il nostro obiettivo è farci inglobare da un team più grande, un'azienda oppure un centro ricerca", conclude il ricercatore. "Oppure avere finanziatori per la costruzione anche del Pod. Il disegno di progettazione su CAD è terminato, ora bisognerebbe passare alla fabbricazione".

Potrebbe farsi avanti anche una realtà aerospaziale italiana. Emanuele Raffaele è originario di Trani, 100 km di distanza dalla BlackShape di Monopoli, gioiello industriale pugliese specializzato nella produzione di aeromobili ultraleggeri in fibra di carbonio. Il suo fondatore, Angelo Petrosillo, per di più è un ex allievo del Sant'Anna…

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