Hyundai utilizza computer quantistici per migliorare la dinamica delle sue auto

La tecnologia informatica standard semplicemente non è abbastanza per sviluppare un'autonomia sicura; Hyundai e Kia al lavoro per ottenere un sistema vicino a Tesla.

Avatar di Luca Rocchi

a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Dall'introduzione dell’Autopilot di Tesla, quasi tutti gli OEM si sono attivati per recuperare il divario guadagnato dall’azienda americana ma, sfortunatamente, sviluppare un software di questo calibro non è una procedura immediata.

Ad esempio, i computer non interagiscono sempre come la mente umana, pertanto, è necessario uno sviluppo più che approfondito per raggiungere un livello di affidabilità elevato. Alcuni marchi, a questo proposito, si sono attivati per utilizzare più avanzati computer quantistici per migliorare ulteriormente le tecnologie necessarie. Questo include Hyundai e per estensione anche Kia, rispettivamente con i modelli Ioniq 5 e EV6.

IonQ, una società di informatica quantistica, afferma che tecnologie come la classificazione delle immagini e il rilevamento di oggetti 3D sono fondamentali per sviluppare ulteriormente le tecnologie di guida autonoma. L'azienda ha avviato un piano di sviluppo con Hyundai, utilizzando l'apprendimento automatico per migliorare la funzionalità di questi sistemi; i processori quantistici sono già al lavoro per mappare 43 diversi tipi di segnaletica stradale. L'identificazione dei segnali stradali è fondamentale per il software autonomo e può aiutarlo a "comportarsi" più come una persona.

Questo significa anche che il software deve essere in grado di identificare i segnali stradali in una varietà di condizioni, anche metereologiche. L'apprendimento automatico e la classificazione delle immagini sono fondamentali per colmare il divario macchina-uomo, soprattutto se quest’ultimo è in grado, con un processo intuitivo e di memoria, di riconoscere segnali stradali anche poco chiari. Tuttavia, le due società non stanno solo lavorando sul riconoscimento della segnaletica, ma sono anche al lavoro per far si che il software sia in grado di riconoscere anche altri oggetti, ed è qui che entra in gioco l'imaging 3D che consentirà di distinguere la tipologia di oggetto preso in esame. Questi risultati si riverseranno presto nei veicoli di produzione, anche se al momento non è chiaro quando verrà rilasciato un aggiornamento corposo dell’attuale software disponibile a bordo.