Il monopattino elettrico ora va sulla statale per colpa di una legge non chiara

La nuova norma sulla circolazione dei monopattini elettrici, così com'è impostata al momento, autorizza la loro circolazione anche sulle strade extraurbane.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

A partire da ieri, come anticipato, è stato introdotto il nuovo Codice della Strada che prevede l’aggiornamento di una serie di nuove normative che vanno a colmare lacune nate nell’ultimo periodo come, ad esempio, quella legata all’utilizzo indisciplinato dei monopattini elettrici.

Ora associati ai velocipedi, i monopattini elettrici possono essere utilizzati (come cita l’articolo 75):

"esclusivamente su strade urbane con limite di velocità di 50 km/h, nelle aree pedonali, su percorsi pedonali e ciclabili, su corsie ciclabili, su strade a priorità ciclabile, su piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, ovvero dovunque sia consentita la circolazione dei velocipedi".

Il nuovo CdS non definisce però chiaramente l’area di utilizzo; se da un lato la legge parla chiaro e impone la circolazione unicamente sulle strade urbane, dall’altro consente anche la circolazione nei tratti extraurbani come le strade statali. Un vero e proprio paradosso che andrebbe risolto il prima possibile onde evitare spiacevoli inconvenienti con le forse dell’ordine. Nonostante possa sembrare una cosa da nulla, un semplice tecnicismo scoperto dall’associazione di sicurezza stradale Asaps, la nuova legge permette di circolare su strade ad “alta velocità”, spesso molto trafficate e quasi sempre sprovviste di pista ciclabile.

Le strade extra urbane sono delle vere e proprie arterie (anche a due corsie) su cui normalmente circolano i mezzi, anche pesanti, ad una velocità massima di 70 o 90 km/h. Luoghi dove, un monopattino elettrico con una velocità massima di 20 km/h risulterebbe inadeguato, problematico e naturalmente insicuro. Il solo spostamento d’aria generato da un autocarro a 70 km/h potrebbe sbalzare via il conducente del monopattino o condurlo a manovre pericolose.

È auspicabile che questa sia un’interpretazione sbagliata e che il legislatore in realtà non volesse in alcun modo concedere la circolazione sulle extra urbane; servirebbe a questo punto un nuovo provvedimento, o una circolare dal MIMS, che possa correggere il testo e ne dia la giusta interpretazione. In ogni caso, si tratta di un vero e proprio controsenso se consideriamo che l’introduzione delle nuove normative nasce per azzerare il caos generato proprio da questi mezzi.