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a cura di Alessandro Crea

Non sarebbe economicamente conveniente e ci sono troppe difficoltà tecniche: queste sono sostanzialmente le motivazioni per cui con due circolari il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l'ANSF, l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, hanno definitivamente archiviato il progetto di sperimentazione di treni da 350 Km/h sulla rete ferroviaria italiana.

Sia Trenitalia che NTV, la società che gestisce Italo, dovranno quindi rassegnarsi: i nuovi ETR 1000 non supereranno mai la velocità massima di 300 Km/h. Alla base della decisione ci sono diverse motivazioni. Anzitutto l'incremento della velocità di 50 Km/h avrebbe portato a una riduzione di soli 10 minuti sulla tratta Roma-Milano, che dalle 2 ore e 50 attuali sarebbe scesa a 2 ore e 40.

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C'era però chi era pronto a scommettere che sarebbe stato possibile scendere fino alla soglia psicologica delle 2 ore e mezza, visto che era prevista una tolleranza del 10% sulla velocità, che avrebbe dunque permesso in alcuni frangenti di salire fino a 385 Km/h.

A fronte di questo guadagno relativamente risicato di tempo gli investimenti per adeguare la rete sarebbero stati troppo onerosi. A quanto pare infatti ci sarebbero anche una serie di problemi tecnici, come il fatto che già a 300 Km/h gli attuali ETR 500 risucchiano la ghiaia che fa da supporto ai binari, spingendola verso il fondo del treno, dove provoca anche dei danni. Una situazione dunque che sarebbe decisamente peggiorata salendo ancora di velocità e per cui a quanto pare non sono state individuate adeguate soluzioni.

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E così, mentre Cina e Giappone pensano a Aero Train, un rivoluzionario treno a volo veleggiato da 500 Km/h e negli Stati Uniti Hyperlopp One e Hyperloop TT concorrono per realizzare il primo treno in grado di viaggiare a velocità prossime a quelle del suono, noi assistiamo al definitivo tramonto del sogno che l'ex numero uno di Ferrovie Mauro Moretti aveva iniziato a cullare 5 anni fa.