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a cura di Alessandro Crea

Il brevetto del sistema di rilevazione media della velocità conosciuto come Tutor o Safety Tutor non è di Autostrade per l'Italia, bensì della Craft srl, una piccola azienda di Greve in Chianti, nel Fiorentino. Ad affermarlo è una sentenza della Corte di Apple di Roma, che di conseguenza ha anche disposto come soluzione la rimozione di tutti gli apparati e la loro distruzione o l'acquisto del brevetto da parte di Autostrade per l'Italia.

L'azienda però non sembra intenzionata a fare nessuna delle due cose ed ha affermato invece che gli apparati resteranno funzionanti per garantire la sicurezza (meno 70% di incidenti secondo alcune stime da quando Tutor è in funzione) finché, nel giro di tre settimane, non saranno completamente sostituiti da un'altra soluzione analoga. Nel frattempo Autostrade per l'Italia si impegnerà a pagare la multa prevista dalla sentenza, che ammonta a 500 euro al giorno, per ogni giorno di ritardo nel rimuovere i dispositivi stradali. L'azienda ha anche fatto sapere che ricorrerà comunque in Cassazione.

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Il tutto ha origini assai lontane quando, nel 1999, Riccardo Donnino di Craft propose il brevetto ad Autostrade per l'Italia, chiedendo un certo prezzo. L'azienda giocò al ribasso e l'affare non si concluse. Poi nel 2004 ecco spuntare il Tutor, un sistema concettualmente identico, anche se con qualche differenza, come i sensori annegati nell'asfalto. Da allora la Craft si è imbarcata in un'annosa querelle che oggi è arrivata a una prima conclusione, anche se bisognerà attendere ovviamente l'esisto del ricorso alla Cassazione per mettere la parola fine alla vicenda.

La Craft però non riceverà alcun indennizzo per l'utilizzo del proprio brevetto in tutti questi anni. "La decisione della Corte d'Appello di Roma riconosce che non c'è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l'Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall'utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft", si legge infatti nella nota. "Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio della Craft per l'utilizzo del sistema".