Instrument Cluster, come si evolve Android Automotive

Instrument Cluster è una delle nuove funzioni di Android Automotive che abbiamo avuto modo di apprezzare su Volvo XC40 Recharge.

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a cura di Francesco Daghini

Negli ultimi anni i produttori di automobili si sono resi conto che agli automobilisti piace molto la possibilità di fare mirroring del proprio smartphone sul display dell’auto, e abbiamo quindi visto una rapida diffusione di sistemi come Android Auto e Apple Car Play; oggi questi sistemi sono sempre più avanzati e ricchi di nuove funzioni, come l’Instrument Cluster, una delle funzioni più interessanti di Android Automotive, l’evoluzione di Android Auto che sta cominciando a diffondersi sulle auto – principalmente elettriche – da una certa fascia di prezzo in su.

Instrument Cluster è una funzione di Android Automotive disponibile sulle auto che sostituiscono la strumentazione del guidatore con un display digitale, che può quindi essere utilizzato per proiettare qualunque immagine si voglia: attivando Instrument Cluster, la strumentazione del guidatore si trasforma in un vero e proprio navigatore, come se si trattasse del display centrale dell’infotainment, così da permettere di seguire le indicazioni di navigazione con una distrazione ancora minore da parte del conducente.

Questa funzione, come anticipato in apertura, è integrata al momento su un numero ristretto di auto, nella maggior parte elettriche, e noi abbiamo avuto il piacere di provarla durante i giorni in cui abbiamo guidato la Volvo XC40 Recharge: in quel caso l’integrazione tra Google Android Automotive e l’auto era così ben fatta che, impostando una destinazione su Google Maps, in automatico il navigatore sarà in grado di predire la percentuale di carica della batteria rimasta una volta giunti a destinazione – un ottimo modo per combattere l’ansia da autonomia.

Con il tempo, anche queste funzioni di alto livello troveranno il modo di diffondersi anche su veicoli meno costosi, e l’esempio lampante di questa tendenza lo abbiamo visto poche settimane fa provando Dacia Duster: pur trattandosi di un’auto acquistabile praticamente full optional a meno di 20.000 €, la Duster in questione era dotata di collegamento wireless per Android Auto, una funzione che solo pochi mesi fa era riservata ad auto più ricche e costose.