Jaguar Land Rover, la E-ducation per combattere i 'No Watt'

Il progetto E-ducation di Jaguar Land Rover ha pubblicato una piccola guida per sfatare le più comuni fake news legate al mondo elettrico.

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a cura di Francesco Daghini

La disinformazione è uno dei mali moderni più diffusi, e la crescita esponenziale che ha avuto il web negli ultimi 20 anni ha alimentato inevitabilmente il problema, perché dove c’è completa libertà di espressione ci saranno sempre anche esempi di informazione fatta nel modo scorretto – volontariamente o meno, il risultato non cambia – che diventa molto difficile da correggere se non con grandi sforzi anche dal punto di vista mediatico: è quello che ha pensato Jaguar Land Rover quando ha dato vita al suo progetto E-ducation, che punta a educare il pubblico sulle reali capacità e limiti tecnici della mobilità elettrica.

Nell’ambito del progetto E-ducation, Jaguar Land Rover organizzerà degli incontri informativi presso le sue concessionarie, con la presenza di una figura dedicata chiamata ‘E-coach’ che avrà il compito di raccontare nel modo più chiaro possibile le potenzialità e limiti delle auto elettriche; gli incontri saranno aperti a potenziali nuovi clienti, clienti già esistenti e a tutti coloro che sono interessati a capire se un’auto elettrica può essere utile per le specifiche esigenze di mobilità. Ma non è tutto, perché la vera educazione civica di una volta si faceva nelle scuole, ed è ora di riprendere la buona abitudine: Jaguar Land Rover organizzerà infatti degli incontri formativi sul tema della mobilità elettrica in tutte le scuole che decideranno di aderire al progetto E-ducation, così da raccontare ai giovani automobilisti di domani cosa devono aspettarsi dalle auto che pian piano diventeranno le più diffuse sul mercato – che vi piaccia o meno, questa è l’evoluzione che stiamo osservando ad oggi.

La prima iniziativa portata avanti da Jaguar Land Rover all’interno del progetto E-ducation è di tipo editoriale: JLR ha infatti realizzato una piccola guida ironicamente intitolata “Come combattere i ‘No Watt’ dell’auto” – Dai ‘no Vax’ ai ‘no Watt’: anche il mondo dell’auto elettrica è pieno di fake news. Ecco la guida Jaguar Land Rover per combatterle.

L’idea è molto efficace in un momento storico come questo, dove quotidianamente si leggono notizie che sembrano essere diametralmente opposte a quelle lette il giorno prima: è molto facile fare disinformazione su un tema che a molti è praticamente sconosciuto, ma per evitare che le informazioni sbagliate si sedimentino nella credenza popolare bisogna iniziare “dal basso”, senza fretta. Marco Santucci, CEO di Jaguar Land Rover Italia, paragona questo progetto educativo a una seminatura, dove il risultato non arriva subito e comunque per ottenerlo serve del terreno fertile, disposto ad accogliere e far crescere i semi. Bisogna iniziare oggi a investire per il futuro, ma non si può pensare di cambiare la mentalità delle persone dal giorno alla notte.

“Come combattere i ‘No Watt’ dell’auto” è un piccolo libricino edito da Jaguar Land Rover Italia che riporta 20 delle più comuni fake news, o dubbi, che tipicamente vengono espressi quando si parla di auto elettriche: si spazia in tutte le direzioni, dai dubbi sulla tenuta della rete energetica, passando per il costo delle batterie o sul loro riciclo, continuando sul tema del freddo invernale che riduce drasticamente l’autonomia chilometrica, per finire sui temi che toccano più da vicino come la ricarica casalinga o sul piacere di guida a bordo di un’auto elettrica. Ognuno di questi presupposti viene analizzato con trasparenza e serietà, e viene sostanzialmente sfatato con dati chiari e comprensibili per tutti, con tanto di fonte annessa, perché l’informazione è davvero tale solo se si basa su dati concreti e condivisi.

Nessuno vuole le auto elettriche”, si apre così il manuale pubblicato da JLR: un presupposto semplicissimo da sfatare, basta guardare i dati di vendita dei veicoli. Oggi in una settimana si vendono le auto elettriche che nel 2012 si vendevano in un anno intero, e addirittura nel mese di dicembre 2021 in Europa il numero di auto 100% elettriche vendute ha superato quello di tutte le altre alimentazioni disponibili sul mercato.

Il tema della ricarica è uno dei più delicati, specialmente quando si parla di ricarica veloce: oggi la rete HPC (High Power Charging) in Europa sta crescendo giorno dopo giorno e rende possibile – con la giusta programmazione, che spesso è proposta dall’auto stessa – anche lunghi viaggi che prevedano delle soste di circa mezz’ora per ricaricare l’auto. E tutta questa corrente da dove la tiriamo fuori? Anche questa è una preoccupazione molto diffusa, ma dati alla mano il problema non si pone: secondo i calcoli effettuati da Terna, quando nel 2030 in Italia circoleranno 4 milioni di auto elettriche, il fabbisogno energetico aumenterà di circa 10 TWh all’anno, che rispetto ai 320 TWh annui del 2019 è appena il 3% del totale. Se oggi fossimo nel 2050 – anno in cui ipoteticamente tutte le auto in circolazione potrebbero essere elettriche – il consumo aggiuntivo di corrente sarebbe del 24% in più, che si traduce in un aumento di consumi annuo di meno dell’1%, una soglia ampiamente controllabile dalla rete elettrica.

Le batterie sono troppo care” è un’altra delle rimostranze tipiche di chi parla di auto elettriche con poca cognizione di causa: è vero, oggi le batterie agli ioni di litio possono rappresentare anche più del 50% del valore di un’auto, ma non è questo il dato che bisogna valutare. Nel 1992 il prezzo delle batterie al litio era di 5000 $ per kWh, oggi questa cifra è scesa a 200 $ per kWh, e il trend è ancora in corso secondo gli analisti, il che significa che il prezzo continuerà a scendere e anche le auto pian piano diventeranno più economiche.

Le batterie sono impossibili da riciclare”: questa notizia non solo è assolutamente falsa, ma per smentirla bastano letteralmente 30 secondi su Google. Ad oggi sono più di 50 le aziende nel mondo che si stanno specializzando nel riciclo delle batterie agli ioni di litio, e siamo arrivati al punto in cui è possibile riciclare il 97% delle materie prime preziose presenti all’interno di una batteria – un dettaglio che va a sfatare a cascata altre fake news come quella del “finiranno le materie prime per produrre batterie”.

Si arriva poi alle preoccupazioni sull’utilizzo vero e proprio dell’auto elettrica, e anche in questi casi ci si concentra sugli aspetti negativi come la perdita di efficienza energetica in inverno, quando il freddo riduce l’autonomia dell’auto. In realtà non è vero che il freddo riduce l’autonomia, il freddo riduce la capacità della batteria di compiere i processi chimici necessari al rilascio dell’energia, bisogna quindi riscaldare la batteria per portarla alla temperatura ottimale di utilizzo, ed è proprio questa necessità di riscaldamento che riduce l’autonomia dell’auto: non a caso ora i produttori di auto elettriche stanno realizzando auto che, quando attaccate alla corrente, si occupano di pre-riscaldare la batteria così che quest’ultima sia già in temperatura nel momento in cui l’avuto viene staccata dall’impianto di ricarica per essere utilizzata. Anche il fatto di dover riscaldare l’abitacolo influisce sull’autonomia complessiva, perché parte dell’energia viene destinata all’impianto di riscaldamento: stessa soluzione anche in questo caso, il pre-riscaldamento dell’abitacolo può avvenire mentre l’auto è ancora parcheggiata e attaccata alla corrente, così da avere quanta più autonomia possibile quando ci si mette in marcia.

Il futuro della mobilità elettrica dipenderà anche dalla capacità che le case automobilistiche avranno di raccontare questo avanzamento tecnologico al pubblico, in un modo chiaro ed efficace: oggi ci sentiamo di dire che l’approccio di Jaguar Land Rover al problema è quello giusto – senza campanilismi né fanboy, solo dati reali e spiegazioni chiare, per educare e insegnare tutto quello che c’è da sapere sulla mobilità del presente e del futuro.