La crisi dei semiconduttori ferma la produzione di un importante marchio

La crisi dei semiconduttori non lascia tregua e nelle scorse ore anche Skoda, un marchio noto nel settore automobolistico, ha dovuto fermare gli impianti in Repubblica Ceca.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La carenza dei semiconduttori è un problema più che noto nel settore dell’automotive e, più in generale, in quello tecnologico con importanti ripercussioni a 360 gradi. Sempre più case automobilistiche stanno decidendo a livello globale quale strategia adottare per limitare la carenza delle materie prime e mentre qualcuno ha deciso più "semplicemente" di eliminare alcuni accessori o allestimenti, altre hanno scelto strade decisamente più drastiche come l’interruzione di tutta la produzione in alcuni stabilimenti.

Una strategia che è stata adottata, proprio nelle scorse ore, da Skoda, un marchio decisamente noto nel settore che però non è stato in grado di sopperire alla carenza dei semiconduttori. La casa automobilistica boema ha deciso infatti di prolungare la pausa natalizia fino al 10 gennaio; dal momento che l’estensione della pausa deriva da problemi aziendali, di produzione, i dipendenti di Skoda otterranno un indennizzo pari al 80% dello stipendio. Come evidenziato anche da Reuters, Skoda (la cui pausa natalizia inizierà il 23 dicembre) sta vivendo un periodo complicato con una capacità produttiva dei suoi stabilimenti in Repubblica Ceca compresa tra il 75 e l’80%. Anche per questo motivo il quarto trimestre del 2021 non è iniziato nel migliore dei modi per Skoda.

Non è la prima volta che ci troviamo a parlare di Skoda in questo contesto, nei mesi scorsi il marchio ha dovuto prima cancellare la produzione della station wagon Fabia e successivamente anche quella della vettura da rally Fabia R5, interrotta anch’essa proprio per la carenza di semiconduttori. Al momento, come evidenziato in un precedente approfondimento, le previsioni per il 2022 non sono delle più rosee con diversi produttori che credono che la crisi si protrarrà ancora per diversi mesi e quasi fino alla fine del prossimo anno.