La guida autonoma secondo Nissan, andiamoci piano

L'azienda giapponese introduce sulla Serena 2017 diverse funzioni di guida autonoma ma procede con maggiore prudenza rispetto ad altri marchi. Nel 2018 le porterà anche in altri paesi, e per il 2020 il pacchetto di guida autonoma sarà completo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La prima auto giapponese dotata di guida autonoma sarà la Nissan Serena del 2017, un minivan che sarà introdotto ad agosto e che sarà dotato del sistema ProPilot. Sulla falsa riga dell'Autopilot proposto da Tesla, anche questo sistema permette al veicolo di muoversi in modo semiautonomo.

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Ci sono però alcune differenze rilevanti, e in generale sembra che Nissan abbia un approccio più prudente rispetto a Tesla. La Serena per esempio potrà "fare da sola" solo tra 30 e 100 Km/h, e secondo l'azienda è uno strumento pensato per facilitare la guida in contesti extraurbani.

"Nissan è il primo marchio giapponese a introdurre una combinazione di sterzo, acceleratore e freni che possono operare in modalità totalmente automatica, alleggerendo il carico sul guidatore in situazioni di traffico pesante e lunghi spostamenti", hanno commentato i rappresentanti dell'azienda.

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Nissan ProPilot può seguire a distanza il veicolo davanti, fermarsi e ripartire allo stop, tenere la corsia, frenare di fronte a un ostacolo improvviso o gestire un'auto che si infila nello spazio di sicurezza che la separa dal mezzo precedente. Resta comunque una guida autonoma di livello 2, per la quale è sempre richiesta l'attenzione del guidatore.

Funzioni più avanzate arriveranno nel 2018, anno in cui Nissan proporrà queste tecnologie anche fuori dal Giappone. Per il 2020, invece, il pacchetto di funzioni sarà completo e adatto anche al traffico urbano. Nissan ha scelto una combinazione di radar e videocamere per permettere all'auto di percepire l'ambiente, e ha collaborato con l'israeliana MobileEye (già partner di Tesla, BMW e altri) per lo sviluppo della sensoristica.