La miniera canadese di litio potrebbe alimentare 5 milioni di veicoli

La Snow Lake Lithium gestirà una miniera canadese da oltre 160.000 tonnellate di litio riducendo la necessità di importazione dall'estero.

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a cura di Florinda Maraschi

Un nuovo tassello si aggiunge al piano dell’industria automobilistica statunitense per rendersi indipendente dai mercati stranieri. A renderlo possibile è la notizia diffusa dalla Snow Lake Lithium. La società è impegnata nello sviluppo della prima miniera di litio completamente elettrica, che consentirà la fornitura interna di tale risorsa fondamentale all'industria dei veicoli elettrici del Nord America.

La Snow Lake Lithium è attualmente impegnata in valutazioni ingegneristiche del sito di Manitoba (Canada) e prevede l’inizio dell’attività estrattiva per il 2025.In seguito ad una parziale esplorazione del giacimento, la società ha affermato di essere fiduciosa circa la resa del giacimento. Dalle prime stime si evince che gli oltre 55.000 acri potrebbero rendere almeno 160.000 tonnellate di litio in circa 10 anni; tale quantità del prezioso minerale consentirebbe, nel medesimo arco di tempo, la produzione di batterie per un numero approssimativo di 500.000 veicoli elettrici.

Philip Gross (CEO dell’Azienda), ha dichiarato che “Mentre passiamo rapidamente all'elettrificazione, è essenziale per il futuro dell'industria automobilistica statunitense, costruire una catena di approvvigionamento nazionale per la fornitura di materie prime e la Snow Lake Lithium ha accesso ad una ricca risorsa di litio che si trova proprio alle porte dei produttori nordamericani”.

Poter sfruttare un giacimento locale permetterà non soltanto di semplificare la logistica e ridurre notevolmente le emissioni durante il processo di produzione, ma soprattutto di non dover ricorrere all’importazione dall'estero,  principalmente dalla Cina, della ricercata materia prima. Il Governo americano ha già dimostrato, anche con la recente approvazione del disegno di Legge Inflation Reduction Act (che prevede incentivi per l’acquisto di auto elettriche solo se prodotte negli U.S.A.), di avere intenzione di favorire il proprio mercato locale, limitando il più possibile l’importazione non solo delle materie prime, ma anche dei veicoli elettrici e delle batterie.

Non ci sono ancora state reazioni da parte dei canadesi più eco-consapevoli, che potrebbero non essere entusiasti di trovarsi vicini ad una miniera, tuttavia è plausibile che le opportunità di lavoro scaturite da questa operazione siano comunque le benvenute.